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Concorsone, precari in rivolta “Una truffa che ci mortifica”

Con il richiamo al merito e ai giovani, spiega Flc Cgil, il ministero “dimentica il merito e i diritti di quanti finora hanno vinto concorsi, superato selezioni e si sono formati dentro e fuori dalle aule scolastiche”. Dure critiche alle prove con cui il ministero crede di inserire giovani e meritevoli. Due manifestazioni, il 21 e 22 settembre, una sola richiesta: ritirare il concorso

di SALVO INTRAVAIA

 

ROMA – Precari della scuola in rivolta contro il cosiddetto “concorsone” voluto da Profumo. Pronti a scendere in piazza il 21 e il 22 settembre. Due diverse manifestazioni, ma la richiesta è la stessa: ritirare il concorso. “Il governo  –  spiegano dalla Flc Cgil  -,  trincerandosi dietro i richiami al merito e ai giovani, vuole bandire un concorso nella scuola dimenticando il merito e i diritti di quanti finora hanno vinto concorsi, superato selezioni e si sono formati dentro e fuori dalle aule scolastiche”.

Domani, 21 settembre, la Flc Cgil scenderà in piazza in tutte le città italiane con presìdi davanti alle prefetture, assemblee aperte, eventi serali, sit-in. “I lavoratori precari della conoscenza, delle scuole, delle università, degli enti di ricerca, dei conservatori e delle accademie celebreranno il giorno del merito, iniziativa con cui vogliono ricordare i meriti e i diritti acquisiti di un’intera generazione di docenti e Ata, le competenze e le conoscenze, le esperienze e i progetti per una scuola migliore, di qualità”. Anche l’Anief critica il concorso.

Sabato 22 settembre saranno i coordinamenti autonomi dei precari della scuola e l’Usb a scendere in piazza per dire “No al concorso truffa”. Ma perché, nonostante gli 11.542 posti messi a disposizione per il concorso, i precari rispediscono al mittente l’invito del ministro Francesco Profumo? A spiegarlo è Maria Antonietta Assennato, precaria a Palermo. “I precari sono contrari al concorso perché hanno già in passato superato una o più procedure concorsuali, molto più selettive e molto più idonee (del nuovo concorso, ndr) a stabilire il livello di preparazione di un docente “, spiega la docente, con tantissima rabbia in corpo.

“In particolare  –  continua –  buona parte dei precari nelle graduatorie a esaurimento proviene dalle costose Ssis (le Scuole di specializzazione all’insegnamento secondario) di durata biennale, periodo durante il quale i futuri docenti hanno svolto 200 ore di tirocinio diretto in classe, oltre ad avere l’obbligo di superare i 25 esami previsti dal piano di studi. In pratica, un’altra laurea magistrale conquistata lavorando gratis per lo Stato in classe”.

I precari obiettano anche sulla possibilità che il concorso possa realmente reclutare insegnanti giovani e meritevoli. Secondo i precari, la probabilità che fra gli 11.542 neo insegnanti ci sia qualche giovane è ridotta al minimo. Il concorso è infatti riservato a coloro che sono già inseriti nelle graduatorie provinciali dei precari: supplenti già abilitati all’insegnamento e, in media, attorno ai 40 anni di età. Inoltre,  estendere il concorso ai laureati prima del 2003 “suona come una beffa per tutti i docenti che hanno già superato un concorso e che hanno maturato un certa esperienza in classe”. “Rischiamo  –  spiega ancora la Assennato  –  di immettere in ruolo, con criteri discutibili, persone che non mettono piede a scuola da quando si sono diplomate”.

Ma i precari hanno da ridire anche sul merito. “La prova preselettiva  –  aggiunge la Assennato  –  non ha nulla a che fare con l’insegnamento delle discipline e mortifica la professionalità acquisita dai docenti negli anni nelle scuole di tutta Italia”. Il quizzone a cui verranno sottoposti i partecipanti al concorso prevede 50 domande di logica, comprensione del testo, lingua straniera e informatica. Pensare infatti che precari ultraquarantenni laureati in Lettere non comprendano quello che leggono o che colleghi ingegneri o matematici non abbiano capacità logiche è come bocciare in pieno università, scuole di specializzazione secondaria e concorsi a cattedre.

“Infine  –  conclude la precaria, titolare di diverse abilitazioni e specializzazioni  –  la prova orale con la simulazione di lezione davanti a una commissione di tre persone ha le caratteristiche di qualcosa di grottesco e ridicolo, visto che molti precari ogni giorno vanno a fare lezione in classi di 30 e passa alunni, quelli veri”.

Ma il concorso non va giù neppure a coloro che sono inseriti nelle vecchie graduatorie dei concorsi banditi nel 1990, 1999 e 2000. Per molti di loro l’assunzione era a un passo, con le nuove graduatorie dei concorsi le vecchie liste decadranno e occorrerà ripartire da zero. La richiesta è chiara: mantenere lo status quo e “impiegare le risorse necessarie a espletare il concorso per immettere in ruolo tutti i precari nelle graduatorie.

http://www.repubblica.it/scuola/2012/09/20/news/concorsone_il_parere_dei_precari-42895855/

Knowmia.com, tante lezioni in inglese

Un repository di videolezioni su molti argomenti che possono interessare la scuola superiore, realizzate da insegnanti/tutor. Il taglio è molto “californiano”: stile comunicativo aggressivo, grafica accattivante, concetti essenziali, spezzoni brevi (da 2 a 12 minuti al massimo). Ma da esempi come questo possiamo imparare qualcosa…

http://www.knowmia.com/

 

http://www.facebook.com/mario.rotta

Webquest sulla “Quadratura del cerchio”

Uno dei problemi classici della geometria greca era quello della quadratura del cerchio. Il problema consiste nella costruzione, tramite il solo uso della riga e del compasso, di un quadrato avente la stessa area di quella di un dato cerchio. Tale problema ha visto impegnati i matematici per diversi secoli e solo nel 1882 è stata rigorosamente dimostrata l’impossibilità di risoluzione mediante riga a compasso.

Nel file allegato è possibile trovare un webquest da fornire ai ragazzi per trattare l’argomento. È possibile riadattare l’attività a diversi livelli.

Per scaricare il file cliccare sul seguente link: Webquest_quadratura_cerchio
Per avere il file in formato WORD scrivere all’indirizzo: matematica@galois.it

Scuola? Somma di luoghi comuni Un dossier li sfata punto per punto

La spesa. Le ore di lezioni. Classi affollate. Età degli studenti. Burocrazia. Punti deboli: la Uil ha pubblicato un’istantanea sulle questioni scolastiche più controverse, in cui racchiude quella che definisce una “operazione verità” contro i “mantra sui quali si è basato soprattutto lo scorso governo”
di SALVO INTRAVAIA

ROMA – Il giudizio sulla scuola italiana? Una somma di luoghi comuni. Non provati e – soprattutto – falsi. E’ partendo da questo assunto che la Uil scuola pubblica un dossier in cui racchiude quella che definisce una “operazione verità” contro i “mantra sulla scuola sui quali si è basata l’azione soprattutto dello scorso governo”.

“Quando si parla, e talvolta a sproposito, di confronti tra i sistemi scolastici europei, occorrerebbe sempre e obbligatoriamente premettere l’avvertenza maneggiare con cura”, si legge nella premessa al dossier. “Per cercare di leggere in maniera più consapevole i dati comparativi dei 27 stati dell’Unione europea, occorrerebbe  –  prosegue la ricerca  –  sempre avere presente un’istantanea che ci mostri alcuni dati fondamentali di ciascuno di essi”. Eccone alcuni.

LA SPESA. Non è vero che in Italia si spende troppo e male per l’istruzione. Secondo l’analisi effettuata dalla Uil sui dati Ocse e Ue, destiniamo all’istruzione dei nostri giovani appena il 4,7 per cento del nostro Prodotto interno lordo, contro una media Ue del 5,44 per cento. Paesi come la Danimarca e la Finlandia al vertice delle classifiche per competenze dei quindicenni, destinano da due a quattro punti in più di Pil rispetto al nostro Paese. Anche rispetto al totale della spesa pubblica siamo indietro. L’Italia, con il suo 9,1 per cento, è all’ultimo posto. Mentre i paesi dell’Unione a 27 convogliano in media il 10,8 per cento della propria spesa pubblica all’istruzione. Anche la ripartizione della spesa per l’istruzione è abbastanza in linea con quella dei paesi europei: in Italia il 77,7 per cento della spesa viene assorbito dal personale (stipendi e altre provvigioni), in Europa siamo al 75,6 per cento.

QUANTO SI LAVORA. Non è vero che in Italia gli insegnanti lavorano meno che in Europa. In media, le ore di lezione svolte dai docenti italiani sono addirittura di più alla scuola primaria e al superiore. Nella scuola secondaria inferiore siamo in perfetta media europea: 18 ore di insegnamento a settimana.

TROPPO SUI BANCHI. Non è vero che gli alunni italiani, terminando gli studi a 19 anni, sono in ritardo rispetto ai coetanei europei. La notizia è di stretta attualità, visto che in questi giorni alcuni giornali hanno ipotizzato una riduzione di un anno del percorso scolastico in Italia, prontamente smentita dallo stesso ministero. In 16 dei 27 paesi presi in esame il termine della scuola superiore è collocato a 19 anni, in 11 paesi è prevista un’uscita anticipata a 18 anni. Ma nelle nazioni più performanti gli studenti terminano la scuola superiore a 19 anni.

CLASSI AFFOLLATE. Non è vero che in Italia le classi sono meno affollate che all’estero. Il tormentone che ha “giustificato” il taglio di 87 mila cattedre nel quadriennio passato è del tutto destituito di fondamento. Soprattutto se si depura il conteggio del rapporto alunni/classi degli insgnanti di sostegno che all’estero sono a carico di altri ministeri o non ci sono per nulla. Le classi italiane ospitano in media 21,3 alunni, esattamente lo stesso valore della media europea. Ma, spiegano dalla Uil scuola, “è evidente che in Italia c’è un problema di distribuzione, che gli interventi lineari non hanno toccato, per cui ci sono troppe classi con 30 alunni e oltre”.

GLI STIPENDI. E’ vero, invece, che gli insegnanti italiani guadagnano molto meno dei colleghi europei. Lo spread, come lo chiama la Uil, è considerevole. “Da 4 a 10 mila euro in meno. E’ questo il divario, rispetto alla media europea, tra lo stipendio di un insegnante italiano, a inizio e a fine carriera, rispetto ai suoi colleghi degli altri paesi dell’Unione. Nel dettaglio, se un insegnante italiano di scuola media ad inizio carriera guadagna 24 mila euro (la media Ue è di 28 mila) un collega tedesco ne guadagna 42 mila, uno spagnolo 34 mila”. Stesso trend a fine carriera.

IL TEMPO A SCUOLA. E’ vero che gli alunni italiani stanno in classe più ore rispetto ai compagni europei. Con 8.316 ore nella fascia d’età 7/14 anni siamo in cima alla lista dei paesi Ue. Al secondo posto per numero di ore l’Olanda (7.700), al terzo la Francia (7.432), poi l’Irlanda (7.425) e la Spagna (7.364). “La considerazione che non traspare dalle statistiche  –  spiegano dalla Uil  –  è che il tempo pieno nella scuola primaria e il tempo prolungato nella scuola media, rappresentano una tipicità italiana fortemente positiva non altrettanto diffusa in Europa”.

LA BUROCRAZIA. E’ vero che in Italia il peso della burocrazia (circolari, note, decreti, ecc) non ha eguali in Europa. Nel 2010, la produzione amministrativa del ministero dell’Istruzione è stato di 512 provvedimenti, nel 2011 è stato di 486 provvedimenti e quest’anno siamo già a quota  –  da gennaio ad agosto  –  261 provvedimenti. “Quasi due al giorno  –  osserva il sindacato  –  a cui vanno ad aggiungersi quelli regionali, provinciali, comunali: inviati è vero per via telematica, ma stampati e protocollati giornalmente nelle scuole, con un carico di lavoro e rigidità tutte italiane”.

I PUNTI DEBOLI. E’ vero che rispetto agli obiettivi di Lisbona 2010 o Europa 2020 siamo ancora troppo indietro. In parte le direttive europee hanno ridotto la dispersione scolastica e migliorato le performance dei quindicenni in Italiano, Matematica e Scienze. In dieci anni la dispersione è calata al 18,8 per cento, ma siamo lontani parecchio dal 10 per cento auspicato. “Crescono i laureati in materie scientifiche. Siamo lontani, invece, in relazione al livello delle acquisizioni delle competenze di base dove registriamo un gap dell’11 per cento”.

http://www.repubblica.it/scuola/2012/09/19/news/luighi_comuni_scuola-42780649/?rss

Concorso a cattedra, prova preselettiva con password e 50 domande d’esame diverse per ogni candidato

A darne notizia è la Gilda degli insegnanti che nel suo resoconto dell’incontro di ieri con i tecnici del MIUR riferisce la volontà da parte dell’amministrazione di svolgere la prova di preselezione online. Ad ogni candidato sarà assegnata una password e le domande saranno diverse per ogni candidato. Modalità e tempistica.

Modalità

Una novità assoluta, nella speranza che l’amministrazione riesca a gestire una macchina così complessa per un così alto numero di candidati, ricordiamo infatti che si attendono 160.000 partecipanti al concorso a cattedra.

Tre settimane prima della prova il ministro metterà a disposizione una batteria di 3500 test e l’approvazione selettiva avverrà on-line con una password (come quella per le prove di maturità) su 50 domande random scelte dal sistema e pescate tra le domande della batteria.

Confermate le nostre anticipazioni sulla composizione del test che avrà 7 quesiti su conoscenze informatiche e 7 su conoscenza di una lingua comunitaria (francese, inglese, tedesco o spagnolo). I candidati avranno a disposizione 50 minuti per rispondere.

Pare invece non sia stata accolta la richiesta da parte del ministero di porre la soglia per essere ammessi alla prova successiva a 40 punti. Il CNPI avrebbe scelto la soglia dei 35 punti minimi. Nei prossimi giorno scioglieremo il nodo.

Superata la prova, a cura di Cineca, verranno mandati, distinti per classi di concorso, gli elenchi di chi passa la preselezione alle direzioni regionali. Le prove sono fissate a livello nazionale e gli UU.SS.RR. potranno fare abbinamenti possibili e definire le sedi.

Tempistica

Secondo quanto comunica la Gilda, “dopo la pubblicazione del bando ci sarebbero 30 giorni per l´accreditamento (la domanda di iscrizione al concorso) ed entro i successivi 30 giorni dovrebbe essere fatta la prova preselettiva”.

 

http://www.orizzontescuola.it/node/26010

Audizione del Ministro: bando il 25 settembre, prova preselettiva a dicembre

Il Ministro Profumo ha svolto oggi un’audizione in Commissione Cultura alla Camera per spiegare i termini del concorso docenti da bandire il 24 settembre prossimo. Il Ministro ha sottolineato che in un momento di difficoltà economica come questo 11.000 posti a conocorso non devono essere considerati pochi, al contrario un segnale forte di attenzione nei confronti della scuola.

Le parole del Ministro “La prova preselettiva del concorso per gli insegnanti si svolgera’ con un test da ”50 domande di cui 7 per la parte informatica, 7 per quella linguistica e 36 per la parte logico-deduttiva. Il tempo a disposizione sara’ corretto cioe’ di 50 minuti, un minuto per test . Ci sara’ un punteggio positivo per un test positivo e un punteggio negativo per un test in cui la risposta non e’ corretta. Non ci sara’ poi una valorizzazione per chi non risponde. Le persone potranno conoscere immediatamente il risultato al termine del test in modo tale che tutta questa operazione diventi un’operazione di normalita’ del Paese. Ai candidati verra’ messa a disposizione un esercitatore cioe’ lo stesso strumento che verra’ utilizzato nella fase dei test. Dopo il test di preselezione ci saranno poi le due prove: una di competenza e l’altra di attitudine rispetto al rapporto con gli studenti e la scuola.
L’operazione parte attraverso un fase preselettiva e una prova di competenza seguita da una prova di attitudine alla scuola
”.

Sul numero dei posti messi a concorso, Profumo risponde ”A disposizione ci sono circa 11 mila posti che non sono pochi, in questo momento di difficolta’ del Paese e’ un segnale forte di attenzione nei confronti della scuola”.

La prova preselettiva, ha continuato Profumo ‘è prevista per dicembre in modo tale che l’anno prossimo ci siano la prima e seconda prova. L’obiettivo finale e’ che il concorso termini per l’estate cosi’ le persone potranno prendere servizio con regolarita’. Il numero di posti per i vincitori sara’ uguale al numero di posti a concorso per cui non si creeranno nuove graduatorie. Questa e’ la prima fase di normalizzazione del Paese’‘.

Concorso a cattedra, prova preselettiva con password e 50 domande d’esame diverse per ogni candidato 

Concorso docenti, ci si iscriverà tramite Istanze on line. Quali le tempistiche, come si svolgeranno le prove

Concorso docenti, posti messi a disposizione per tipologi e per classe di concorso

 

http://www.orizzontescuola.it/node/26015

Concorso docenti: ci si iscriverà tramite istanze online. Quali le tempistiche, come si svolgeranno le prove

Come avverrà l’iscrizione dei candidati per il concorso? Come si svolgeranno le prove? Per quante classi di concorso si potrà concorrere? Quale la tempistica? Potrà partecipato chi ha conseguito un’abilitazione all’estero? Diamo alcuni dettagli.

Andiamo con ordine. Ieri si è svolto l’incontro tra sindacati e Ministero sull’imminente concorso per i docenti. Molti gli argomenti affrontati e ben dettagliati da un resoconto Gilda.

Tempistica

Oggi sarà consegnato alle organizzazioni sindacali il testo dei decreti. Ufficialmente, poichè, a quanto ci risulta, alcune di esse l’hanno già ricevuto per vie non dirette. Si tratta, comunque, di atti che, comunica la Gilda, non avranno carattere d’urgenza e che potranno essere approvati durante periodo della prova preselettiva. Manca, ancora, la registrazione del DPCM di indizione dei concorsi da cui deriva l´approvazione e il bando di concorso con i relativi problemi tecnico-giuridici. DPCM anticipato da orizzontescuola.it

Come ci si iscriverà per partecipare al concorso?

La modalità di presentazione della domanda sarà on line, tramite IOL (Istanze on line), alla quale si accede con user name e password già acquisite in occasione dell’iscrizione alle graduatorie di istituto, o che è possibile generare attraverso la Registrazione, in caso di primo accesso. E’ necessario un indirizzo di posta privata funzionante, o l’indirizzo mailnome.cognome@istruzione.it qualora ne siate in possesso.

Il Ministero ha comunicato anche che, successivamente all’iscrizione alla procedura concorsuale, a livello volontario, potrà essere aggiornata anche l’anagrafe professionalità docenti, finora riservata esclusivamente ai docenti di ruolo, per la comunicazione dei titoli professionali finora acquisiti.

Per quante classi di concorso si potrà concorrere?

A quanto pare il candidato potrà concorrere per più classi di concorso, ma in una sola regione

Prova scritta e prova orale

Come anticipato largamente dalla nostra redazione, la prova scritta non sarà più un tema, ma sarà composta da una serie di quesiti a risposta aperta con valutazione tramite griglia nazionale. Vai al nostro articolo, dove troverai maggiori particolari

Per la prova orale, come anticipato, consisterà in una lezione su un argomento designato dalla commissione nelle 24 ore antecedenti il colloquio. La lezione durerà 30 minuti, quindi la commissione potrà approfondire temi di natura disciplinare, di legislazione scolastica e di lingua (lingua scelta dal candidato mentre per la scuola primaria sarà obbligatoriamente l´inglese). Il voto sarà unico. Devono ancora essere definite le modalità di prova per Ed fisica, lettere e artistica. Mentre, per A036 -A037 e per l’ambito 9 mancano riferimenti chiari su come impostare le prove scritta e orale.

Per le novità sulla prova preselettiva vai qui

Il concorso sarà abilitante?

Abbiamo già risposto come redazione e ieri il Ministero ha dato conferma che non lo sarà. La prova avrà validità solo al fine dell´assegnazione dei posti messi a concorso. Ciascun vincitore avrà certificazione di idoneità per l´acquisizione del posto (con eventuale scorrimento sul numero degli idonei fino alla copertura dei posti messi a concorso senza la creazione di graduatorie parallele alle Gae)

Potrà partecipare chi ha conseguito l’abilitazione all’estero?

Non è ancora stato deciso, manca una indicazione ministeriale sull’argomento.

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Concorso per docenti: cosa studiare per scritto ed orale nelle singole classi di concorso
red – Il Ministero ha inviato al CNPI la bozza dei programmi da studiare per affrontare le prove disciplinari per ciascuna classe di concorso. Cosa studiare per: infanzia, primaria, A017, A019, A020, A033, A034, A059, A060, C430, ambito 1, 2, 5, 7, 8, 9.

 

http://www.orizzontescuola.it/node/26011

App Reflection consente di specchiare il Tuo iPhone 4S / iPad 2 nello schermo di un computer Mac Mediante AirPlay

AirPlay – ha la funzione che consente di eseguire lo streaming wireless di contenuti audio e video dal vostro dispositivo iOS al televisore tramite Apple TV è una delle nostre funzioni preferite in iOS.
Se hai disposizione un iPad 2 o iPhone 4S, potrai fare dello streaming wireless di ciò che vedi sul tuo dispositivo iOS al televisore tramite Apple TV.

 

Ma uno degli svantaggi della funzione è che è necessario la seconda generazione di Apple TV per usarlo. Ora, grazie ad una app per Mac chiamata Reflection, saremo in grado di rispecchiare in modalità wireless il vostro iPhone 4S e iPad 2 allo schermo a qualsiasi Mac (OS X 10.6 o versioni successive), compreso l’audio utilizzando AirPlay.

 
L’installazione è abbastanza semplice. Tutto quello che dovete fare è collegare il vostro iPhone 4S o iPad 2 alla stessa rete Wi-Fi dove è collegato il Mac e il Mac apparirà magicamente nella lista dei dispositivi nelle opzioni AirPlay. Quando si seleziona il Mac, il vostro iPhone 4S o iPad 2 comparirà nella schermata e manderà l’audio e lo streaming in modalità wireless al vostro Mac all’interno di una cornice che imita l’iPhone 4S / iPad 2.

Come potete vedere dal video qui sotto, non c’è quasi alcun ritardo ed è anche abbastanza reattivo.


L’applicazione permette anche di registrare l’attività sullo schermo e salvarlo sul vostro desktop. E’ una grande applicazione per gli sviluppatori o gli utenti business che vogliono proiettare la loro applicazioni o presentazioni nel Mac. E’ anche un modo fresco e nuovo di giocare sul vostro Mac con iPhone 4S o iPad 2 come un telecomando wireless.
L’app Reflection è disponibile per 14.99 dollari per una singola licenza o 39,99 dollari per 5 licenze. Avete anche la possibilità di provarla per 10 minuti prima di acquistare l’applicazione.

Quindi scaricare l’app utilizzando questo link e fateci sapere cosa ne pensate

http://wmia.it/iPhone/app-reflection-consente-di-specchiare-il-tuo-iphone-4s-ipad-2-nello-schermo-di-un-computer-mac-mediante-airplay.html

 

Concorso a cattedra, posti messi a disposizione per tipologie e per classe di concorso

Come saranno distribuiti gli 11.542 posti in due anni autorizzati dal MEF? Secondo la bozza della quale orizzontescuola.it è venuta in possesso relativamente ai posti che saranno messi a concorso nei prossimi due anni (2013/14, 2014/15), verrebbe smentita l’anticipazione di vari quotidiani di una predominanza delle materie tecnico scientifiche.

Secondo quanto leggiamo nella bozza l’abito matematica e fisica, che avrebbe dovuto farela da padrone, avrà a disposizione soltanto 197 posti in due anni, mentre l’ambito lettere nee avrà 1336.

Buoni numeri anche per l’infanzia con 1411 posti e primaria con 3502 posti messi a concorso in due anni. Per il sostegno saranno previste 952 cattedre da distribuire tra il 2013/14 e il 2014/15.

Pubblichiamo i documenti relativi divisi in due tabelle: nella prima tabella vengono indicate le classi di concorso attivate per regione, nella seconda tabella viene dato un quadro sintetico dei posti messi a confronto nel biennio 2013/14 e 2014/15.

Ricordando che si tratta di bozza, vi invitiamo a restare connessi ad orizzontescuola.it

Scarica la tabella

Vedi anche

Il MEF autorizza reclutamento per 11.542 unità di personale docente ed educativo negli anni 2013/14 e 2014/15

 

 

http://www.orizzontescuola.it/node/26008

Dalla bozza dell’Agenda Digitale novità eclatanti su adozioni libri di testo

Il prof. Ialacqua dal blog La Scuola Iblea si occupa oggi della bozza dell’Agenda digitale, nella quale le adozioni dei libri digitali o miste diventerebbero obbligatorie solo dal 2015 – 2016 e verrebbe abrogata l’adozione per 5 o 6 anni, a seconda dell’ordine di istruzione.

L’articolo

“Ne dà notizia allarmata il quotidiano “Italia Oggi” (vd. rassegna stampa del MIUR ), in un articolo dal titolo: “ La scuola digitale rinvia l’ebook “. In pratica, all’art. 20 delle bozze che attualmente circolano della cosiddetta “ Agenda digitale “, si legge che viene profondamente rivisto l’art. 15 della  legge 6 agosto 2008 n.133 , che conteneva le alzate di genio della coppia Tremonti-Gelmini in materia di libri di testo. Risultato: le adozioni dei libri digitali o miste diventerebbero obbligatorie dall’a.s. 2014-2015 per l’a.s. 2015-2016. Una brusca frenata, insomma, sugli strombazzati testi online o ebook!

Sempre l’art. 20 dell’Agenda digitale, inoltre, abrogherebbe l’intero art. 5 della legge 30 ottobre 2008 n. 169 , che imponeva adozioni per 5 e 6 anni.

Ma non finisce qui! Lo Stato stabilirà anche una quota parte che le famiglie dovranno versare alle scuole all’atto dell’iscrizione, per le edizioni elettroniche o miste… ” [La Scuola Iblea]