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Expo2015 e Policultura

Expo 2015 e il Politecnico di Milano, attraverso HOC-LAB, in seguito ad un accordo di collaborazione, si impegnano a diffondere nel mondo della scuola i temi della prossima Esposizione Universale, con il concorso PoliCultura – Expo.

PoliCultura – Expo è un concorso di Digital Storytelling che prevede la produzione di narrazioni multimediali sul Tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” da parte delle classi con la guida dei propri insegnanti. Tutte le narrazioni completate saranno pubblicate sul portale di PoliCultura in una sezione dedicata a Expo.

Per aiutare il lavoro delle classi saranno a disposizione risorse di approfondimento e corsi di formazione online per docenti.

Durante l’anno scolastico 2013 – 2014 è stata lanciata un’edizione sperimentale del concorso PoliCultura – Expo. Le iscrizione si sono chiuse a febbraio e a giugno 2014 si è svolta la premiazione degli elaborati vincitori durante una cerimonia ufficiale tenutasi presso il Politecnico di Milano.

Le iscrizioni per l’edizione 2015 sono aperte a partire dal 6 ottobre. Per saperne di più consulta le informazioni pratiche disponibili sul sito web PoliCultura – Expo.

Obiettivi didattici:

  • Comprensione e sviluppo di un approccio consapevole al tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, stimolando interesse e curiosità per la prossima esposizione universale.
  • Migliorare tra gli studenti la capacità di comunicare in modo efficace, multimediale e interattivo (“media literacy”)
  • Creare collaborazione all’interno delle classi o dei gruppi di studenti iscritti al concorso, stimolandone la motivazione e la partecipazione

Risorse PoliCultura – EXPO
Tra i materiali messi a disposizione per aiutare il lavoro delle classi che parteciperanno al concorso ci saranno:

  • Interviste a esperti del settore (rielaborate ad hoc tenendo conto del livello scolastico delle classi)
  • Articoli di riviste specializzate, pubblicazioni divulgative o infografiche
  • Sitografia inerente

Formazione PoliCultura – EXPO
Formazione online per insegnanti basata sul modello innovativo del Massive Open Online Courses (MOOC):

  • MOOC 1-DIGITAL STORYTELLING A SCUOLA (iscrizione libera): affronta la narrazione di storie attraverso le tecnologie digitali sia da un punto di vista didattico che comunicativo.
  • MOOC 2-EXPO MILANO 2015 E DIDATTICA (iscrizione libera): la comunità degli insegnanti approfondisce i temi di Expo Milano 2015, sviluppando ipotesi di attività didattica.
  • MOOC 3- POLICULTURA PER EXPO MILANO 2015 (iscrizione riservata a insegnanti iscritti al concorso PoliCultura – Expo): creazione di una comunità di insegnanti attivi nello sviluppo di Digital Storytelling in classe.

Il completamento di un MOOC dà diritto a un attestato, che può essere accreditato dai master per insegnanti erogati dal Politecnico di Milano.

Per maggiori informazioni sulle iniziative PoliCultura – Expo scrivete a policultura@polimi.it

Expo2015 e formazione docenti

I docenti hanno un ruolo fondamentale nel Progetto Scuola. Sono i soggetti che guidano gli studenti nello svolgere ogni iniziativa. Inoltre proprio per il ruolo educativo che rivestono, diventano gli ambasciatori dei messaggi e dei valori educativi di Expo Milano 2015.

Per questo, a partire da settembre 2014 saranno invitati a partecipare ad attività formative che potranno supportarli nella loro azione, fornendo ulteriori spunti per sviluppare i percorsi didattici ed educativi sul tema di Expo. Il Politecnico di Milano e Expo Milano 2015 hanno attivato una serie di corsi di formazione on line sulle tematiche proprie dell’Esposizione universale. Massive Open Online Courses – MOOC organizzati in tre moduli:

  • MOOC 1 – DIGITAL STORYTELLING A SCUOLA
  • MOOC 2 – EXPO MILANO 2015 E DIDATTICA
  • MOOC 3 – POLICULTURA PER EXPO MILANO 2015

Ulteriori risorse didattiche verranno messe a disposizione nella sezione Materiali  e sul portale Together in Expo.

Expo2015 e la scuola

Il Progetto Scuola è la piattaforma di riflessione e condivisione che Expo Milano 2015 dedica alle iniziative rivolte a tutto ilsistema formativo: dalle scuole dell’infanzia alle Università.
La visione e i valori della scuola sono determinanti per diffondere i contenuti e garantire l’eredità della manifestazione; per questo docenti e studenti sono invitati a partecipare alla prossima Esposizione
Universale attraverso specifici percorsi formativi e didattici.
La sfida di Expo Milano 2015 parte proprio da questo presupposto. Permettere alle nuove generazioni di confrontarsi eformarsi sul tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”  e far sì che il patrimonio generato all’interno delle aule scolastiche di tutti i Paesi sia condiviso con la collettività.
Tappe del progetto
Tramite il Progetto Scuola tutte le scuole potranno compiere un vero e proprio percorso, che, partendo dal lavoro in classesul tema di Expo Milano 2015, culminerà nella visita al sito espositivo e lascerà una molteplicità di contenuti ed esperienze alle generazioni future.
Durante l’anno scolastico 2012-2013 si è conclusa con successo la «fase pilota»  del Progetto Scuola che ha coinvolto lescuole di Monza, con 39 istituti che hanno realizzato ben 100 progetti.
Forti di questa esperienza positiva e di altre, ad Aprile 2014 Progetto Scuola ha proposto, in collaborazione con il MIUR, una serie di iniziative concorsuali che hanno lo scopo di attivare le scuole sul tema dell’alimentazione e della sostenibilità e difavorire gli scambi di esperienze sui temi di Expo 2015 anche con le scuole di altri paesi.
I migliori progetti delle scuole, selezionati attraverso i bandi, saranno presentati in Padiglione Italia nel periodo dell’Esposizione Universale.
Tra maggio e ottobre 2015 avranno luogo le visite didattiche e i viaggi di istruzione ad Expo: dopo l’attività progettuale e i concorsi d’idee, gli studenti potranno arricchire la loro esperienza con la visita al sito espositivo, attraverso itinerari ad hoce confrontarsi con i coetanei di altre nazioni.
Conclusa l’Esposizione, verrà restituita alla società un’eredità: i contenuti prodotti sul tema saranno raccolti e diffusi attraverso tutte le piattaforme web messe a disposizione da Expo 2015.
Scarica la presentazione del Progetto Scuola

Scopri tutti i dettagli del programma educativo che Expo Milano 2015 dedica alle scuole

Molte scuole stanno già lavorando e ci hanno inviato spontaneamente le idee che hanno sviluppato in questi mesi.

Expo 2015 ha creato un’icona che ne certifica l’appartenenza al Progetto Scuola («io ci sono»).

L’uso dell’icona può essere concesso a Scuole di ogni ordine e grado, Università, Comuni, Associazioni, Fondazioni, Onlus … senza fini di lucro che hanno realizzato un progetto didattico e vorrebbero che venisse integrato alle iniziative previste dal Progetto Scuola.

L’icona grafica è concessa se i progetti proposti soddisfano i seguenti requisiti didattici e tecnici e contribuiscono all’eredità che Expo 2015 vuole lasciare alle generazioni future.

1. Requisiti didattici – Il progetto dovrà essere:

  • Coerente al Tema di Expo Milano 2015 (link alla pagina Tema)
  • Originale: ideato e sviluppato appositamente per Expo Milano 2015
  • Costruito per coinvolgere l’alunno, favorendone l’autonomia nella gestione delle attività di studio e l’interazione con il docente
  • Adatto a supportare una didattica individualizzata/personalizzata anche per gli alunni con disabilità e/o con disturbi di apprendimento
  • In grado di supportare in modo innovativo le tradizionali metodologie di insegnamento e apprendimento

2. Requisiti tecnici – Il progetto dovrà essere:

  • In grado di stimolare le scuole nella produzione di contenuti attraverso: attività digitali, attività laboratoriali, seminari, percorsi didattici interdisciplinari
  • In grado di lasciare un’eredità di contenuti alle generazioni future
  • Ospitato su un sito o una pagina web dedicata e accessibile online con più browser (Firefox, Google Chrome, Safari, …)

Inoltre, nel caso di progetti che prevedono la produzione di elaborati completamente digitali, il progetto dovrà essere:

  • Adatto allo sviluppo dell’insegnamento/apprendimento mediante attività digitali (e-tivities) riconducibili a: ricerca risorse informative, lezione/discussione, lavori di gruppo, storytelling
  • Multi-device (laptop, LIM, tablet, …)
  • Multi-piattaforma (Windows, Mac OS, Linux, Android, IOS …)
  • Accessibili secondo quanto previsto dalla normativa vigente
  • Fruibili sia online sia offline
  • Rilasciati con licenze creative commons o simili.

Per sottoporre il tuo progetto a Expo 2015 e poter ricevere la concessione all’uso dell’icona grafica del Progetto Scuola invia una email all’indirizzo progettoscuola@expo2015.org

Ciascun progetto pervenuto sarà valutato da Expo 2015 e, se ritenuto coerente con i requisiti, riceverà la concessione dell’icona.

In base al protocollo di intesa siglato tra MIUR, Expo 2015 spa e Padiglione Italia nel dicembre 2013, tra gli impegni sottoscritti, spetta a Padiglione Italia organizzare e assicurare uno spazio adeguato che permetta al sistema scolastico nel suo complesso di evidenziare il valore progettuale che docenti e studenti esprimono e producono sui temi di Expo2015.
In sinergia con il Progetto Scuola di Expo 2015 il Corner Scuole accoglierà scuole italiane e straniere che si sono cimentate a sviluppare le tematiche di Expo in maniera digitale e innovativa.
Grazie al progetto Vivaio Scuole, che è stato illustrato anche nelle tappe nazionali del Roadshow alle Istituzioni scolastiche, Padiglione Italia metterà a disposizione delle scuole italiane e straniere uno spazio di circa 500 mq., detto “Corner scuole” , che sarà situato nella parte sud ovest del Lake Arena.
Il progetto Rispetto ai contenuti:
  • declina e valorizza il concetto di “Vivaio” del Padiglione Italia;
  • stimola un laboratorio di innovazione didattica multidisciplinare ;
  • mette a sistema le energie costruttive delle comunità educative del Paese;
  • valorizza il capitale umano del sistema scolastico italiano anche a confronto con le realtà internazionali;
  • offre l’ opportunità di sottolineare come la scuola rappresenti il futuro su cui posa il Valore paese
Nel Corner scuole  possono essere  ospitate:
  • 4 unità didattiche al giorno di 1 ora e 15 ciascuna (4 x 184 giorni = 736 scuole)
  • 736 scuole che saranno rappresentative di tutte le regioni italiane per un totale previsto di 14.720 persone tra studenti e docenti che saranno protagonisti nello spazio riservato alle progettualità realizzate.
  • Spazi laboratorio dei partner istituzionali realizzati dalle scuole che possono essere calendarizzati nei sei mesi espositivi utilizzando un allestimento innovativo e tecnologicamente avanzato.
Tipologie di progetti ospitati nel corner:
  • Progetti selezionati dal Bando dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia.
  • Progetti selezionati dai Bandi nazionali del MIUR (C.M.3580 del 4/6/’14):
  1. La scuola per Expo 2015; – progetti realizzati dalle scuole sui temi di expo.
  2. Together in Expo 2015 –progetto gemellaggi con le scuole del mondo che condivideranno in una piattaforma digitale comune esperienze didattiche sui percorsi tematici di EXPO.
  • Progetti selezionati da PoliCultura– Expo del Politecnico di Milano.
  • Progetti selezionati dai Centri di Formazione Professionale.
  • Progetti selezionati dal responsabile della European Commission Joint Research Centre – JRC.A.4 World Expo Milano 2015 Task Force.
  • Progetti segnalati dagli Uffici scolastici regionali.
Tutti i progetti verranno raccolti e organizzati su supporto digitale interattivo in base al palinsesto tematico di Padiglione Italia come sotto:
  • Maggio: dedicato ai temi specifici, “Gli Alimenti” e “La Creatività
  • Giugno: dedicato ai temi specifici “Il Pane” e “La Letteratura” e al tema più generale della “Sicurezza Alimentare
  • Luglio: dedicato ai temi specifici “La Frutta” e “Il Design” e al tema più generale della “Riqualificazione urbana e rurale”
  • Agosto: dedicato ai temi specifici “L’Acqua” e “Lo Sport” e al tema più generale della “Cooperazione
  • Settembre: dedicato ai temi specifici “Il Vino” e “La Musica” e al tema più generale della “Conservazione e creatività
  • Ottobre: dedicato ai temi specifici “l’Olio” e “La Moda” e al tema più generale della “Innovazioni tecnologiche

http://www.progettoscuola.expo2015.org/progetto-scuola

 

EDUCAZIONE CREATIVA? PARTIAMO DAL CIBO. Intervista a Carlo Petrini

“Il cibo è lo strumento ideale per sperimentare e promuovere un’educazione creativa”. Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, ci dà qualche suggerimento su come portare a scuola il progetto scuola Expo 2015.

Carlo Petrini

“Nutrire il pianeta” è il tema di EXPO 2015. Il Miur ha pensato di coinvolgere anche le scuole, proponendo un kit e alcuni argomenti sui quali gli insegnanti possono lavorare. Pensa sia importante sensibilizzare i più giovani sul problema del cibo e solidale? Perché?

È evidente che coinvolgere i giovani sui temi del cibo sia fondamentale, se siamo tutti d’accordo rispetto al fatto che il cibo sia “Energia per la vita”.
La mia speranza è che la presenza di Expo possa essere davvero uno stimolo ad approfondire tutta una serie di tematiche che gravitano attorno al nostro cibo, e che di fatto sono il nostro cibo, ma che molto difficilmente vengono affrontate.
I prodotti solidali possono esserne un esempio, ma certo non l’unico: quello che è importante è far sapere ai giovani (e non solo) che il loro cibo non nasce e muore nelle loro cucine e nei loro piatti: è stato prodotto in campagna, è stato distribuito su vari mezzi di trasporto, venduto attraverso diversi canali, è stato cucinato, è stato mangiato ed è diventato parte di noi.
Quello che si potrebbe davvero portare all’attenzione dei giovani è che il cibo è agronomia, benessere animale, ecologia, logistica, economia, comunicazione. È antropologia, ma anche chimica, biologia, storia dell’alimentazione, filosofia e geopolitica.
Penso che questa prospettiva aiuterebbe i giovani a capire quanto impattanti possono essere le scelte alimentari di ognuno di noi, e conseguentemente come sia necessario scegliere in modo consapevole ed informato.

Tra i cinque temi suggeritiquale le sembra il più interessante?

Tutti e cinque i temi sono molto interessanti ed abbastanza ampi da permettere un approccio multidisciplinare alle diverse tematiche relative al cibo, e sono convinto che siano interessanti proprio in quanto complementari tra loro: non si potrà parlare di sostenibilità senza affrontare il paradosso moderno dello spreco o senza includere prospettive sul futuro del cibo, e non si potrà discutere di come il gusto sia conoscenza senza aver capito che la storia dell’uomo e la storia del suo cibo sono profondamente intrecciate.
Sarà sicuramente una bella sfida per i docenti e per gli studenti, ma spero che questi titoli, un po’ come scatole vuote, vengano riempiti dalle riflessioni di tutti favorendo la presa di coscienza circa diverse problematiche mondiali da parte delle future generazioni.

La formazione di una corretta cultura del cibo è un tema che va oltre la scuola e dovrebbe coinvolgere tutta la società. Che cosa possiamo fare ogni giorno come singoli in questa direzione?

Sono d’accordo circa il fatto che la società civile potrebbe rivelarsi più impegnata sui temi del cibo, ma sono convinto che la scuola sia un ottimo punto di partenza: sono spesso i giovani, infatti, a farsi veicolo di nuove idee, attenzioni e pratiche all’interno delle famiglie.
Come singoli, al momento è importante informarsi: avvicinarsi ad associazioni che promuovono la cultura del cibo, essere più consapevoli dell’impatto del comparto agroalimentare sulle diverse economie, visitare qualche produttore, o magari anche solo non dimenticarsi le campagne che circondano le nostre città.
La consapevolezza dell’impatto del cibo sull’ambiente, sulla salute e sulla geopolitica si rispecchieranno inevitabilmente sulla futura società civile come conseguenza di questa attenzione, ma c’è ancora molto da lavorare.

Qual è l’impegno di Slow Food per le scuole e più in generale in ambito educativo?

Il cibo è lo strumento ideale per sperimentare e promuovere un’educazione creativa, che rifletta la complessità e che dia valore a principi come l’interdipendenza, l’equilibrio dell’uomo con la natura e il rispetto dei beni comuni.
Noi parliamo di cibo, educhiamo al cibo adulti e bambini, con i nostri corsi per soci, appassionati e professionisti, con le nostre attività didattiche negli eventi piccoli e grandi, con i nostri libri e materiali didattici. Alle scuole proponiamo ilprogetto degli orti scolastici, grazie al quale da un lato il cibo diventa l’occasione per parlare di geografia, storia, biologia, arte, matematica, dall’altro l’alimentazione diventa una materia di studio completa e complessa, in cui la salute del pianeta è strettamente legata a quella dell’individuo.
Sono sempre più convinto che occorra lavorare per un nuovo modo di fare educazione, che sia orientato all’imparare e non all’insegnare, poiché l’educazione è un percorso di crescita collettiva che si attua attraverso il confronto e lo scambio, la condivisione di regole e il loro rispetto, la negoziazione e la dialettica, senza dimenticare il piacere. D’altronde il primo principio del nostro Manifesto per l’Educazione recita: “L’Educazione in Slow Food è un piacere, un’occasione ludica e conviviale in cui sentirsi bene e vivere la leggerezza”.
La nostra associazione promuove orti da anni, da quando Alice Waters, vice presidente di Slow Food, ha sperimentato in California l’efficacia di utilizzarli come palestra sensoriale per i bambini, come strumento per avvicinarli al mondo della produzione agricola, al concetto di alimentazione equilibrata e all’appassionante mondo della cucina.
Da quella intuizione geniale, gli orti si sono diffusi nell’associazione, prendendo ciascuno le forme più adatte al contesto culturale e alle necessità del luogo. In Italia abbiamo il progetto Orto in Condotta, che conta oggi 487 scuole e riavvicina i bambini all’orticoltura, all’esperienza diretta, all’uso dei sensi, al lavoro di gruppo, alla responsabilità individuale e collettiva, al dialogo con culture diverse. A favorire quest’ultimo aspetto c’è la possibilità per le scuole italiane e straniere della nostra rete di gemellarsi. Questo ponte tra culture sta funzionando in modo particolare tra gli orti scolastici africani e gli Orti in Condotta italiani; a distanza, gli studenti si confrontano sull’orto e il cibo, due temi che li appassionano e sui quali stanno maturando esperienze importanti.

Lei ha ideato il Salone del Gusto e Terra Madre: ci racconta cosa succederà nella prossima edizione?

Il 2014 sarà senza dubbio un momento speciale: la decima edizione del Salone del Gusto, dieci anni di Terra Madre. I temi principali saranno l’Agricoltura Famigliare e l’Arca del Gusto. Il 2014 è stato designato dalla Fao come l’anno internazionale dell’Agricoltura Famigliare, e questo per noi è un risultato particolarmente significativo, che corona il lavoro ormai ventennale che Slow Food ha fatto e fa su questi temi.
L’Arca del Gusto è un progetto importantissimo per noi, che portiamo avanti dal 1996 nel tentativo di individuare in tutto il mondo piccole produzioni, razze animali, specie vegetali in via di estinzione, dando loro visibilità e facendoli conoscere al grande pubblico. Al Salone e Terra Madre realizzeremo un grande spazio espositivo dedicato all’Arca, dove tutti potranno portare quello che ritengono essere un prodotto da salvare. Soci, visitatori, produttori, gente comune, avranno la possibilità di aiutarci concretamente a far crescere il progetto.
Oltre a questo, tornano a Torino le migliaia di piccoli produttori della rete di Terra Madre con i loro prodotti e i loro saperi, i territori italiani che si promuovono e con i loro artigiani e le produzioni locali che da dieci edizioni colorano il Salone del Gusto. Da non dimenticare il ricchissimo programma di attività didattiche, realizzate mettendo insieme l’esperienza accumulata in questi anni con attività come i Laboratori del Gusto e i Master of Food, oltre alle novità che arricchiscono l’offerta formativa grazie alla collaborazione dell’Università di Scienze Gastronomiche e della Scuola di Cucina

da giuntiscuola.it

Flipped Classroom: dove trovo i video (se non voglio farli io!)

Prof, guardiamo un video?” Inutile negarlo: per una generazione che ha imparato prima a guardare video su YouTube che a leggere, si tratta di una richiesta naturale come bere un bicchiere d’acqua. Il nostro problema è quello di riuscire ad accontentarli, di tanto in tanto, proponendo del materiale di qualità e non facendo diventare il momento della visione dei video una semplice perdita di tempo. Ecco perché mi fa piacere condividere con voi questi siti o canali specializzati che ognuno di noi dovrebbe consultare nel momento in cui cerca un video da far vedere in classe.

Oilproject

Oilproject

Non solo video educativi, ma anche testi ed esercizi per scuole superiori ed università. Storia, biologia, letteratura, chimica, economia ed anche matematica. Potete trovare singole lezioni, ma anche interi corsi su argomenti molto vasti, come ad esempio i Promessi Sposi, oppure la Prima Guerra Mondiale. Il database è in continua crescita e le lezioni sono spesso tenute da docenti universitari, a garanzia della qualità dei contenuti.

Khan Academy

Khan Academy

Salman Khan, fondatore di questa organizzazione no profit, è un ingegnere statunitense originario del Bangladesh con il sogno di diffondere la cultura e la conoscenza tramite tutorial e videolezioni su Internet. Oggi il suo sito è un punto di riferimento in materia di videolezioni ed e-learning. La maggior parte dei contenuti sono in lingua inglese, anche se piano piano, grazie a dei volontari, i video vengono tradotti oppure sottotitolati. Vale assolutamente la pena iscriversi.

Repetita Treccani

Repetita Treccani

Si tratta di un servizio di ripetizioni online fornito dalla nota enciclopedia. Tralasciando il servizio a pagamento, sul loro canale Youtube trovate decine e decine di ottimi video su latino, storia ed italiano, oltre ad alcune lezioni di fisica. Si tratta perlopiù di video di circa cinque minuti, quindi non troppo impegnativi.

Studenti.it

Studenti.it

Le videolezioni di Studenti.it, uno dei più popolari siti a tema scolastico, sono decisamente eterogenee, ma navigando tra le varie materie presenti potreste trovare anche delle risorse molto interessanti. Molto ben fatti, ad esempio, quelli relativi agli argomenti di scienze e chimica.

29 e lode

29elode

Servizio simile a Repetita Treccani, come quest’ultimo ha un canale YouTube dove carica alcune delle proprie videolezioni. Alcuni argomenti sono di livello universitario, quindi conviene sempre valutare se il video trovato sia adatto al livello dei nostri alunni oppure no.

BIGnomi

BIGnomi

Video di due o al massimo cinque minuti, che sintetizzano un argomento, generalmente di storia o letteratura. Sono prodotti dalla Rai e si trovano, appunto, sul loro sito ufficiale. Dei bignami versione video, letti per noi da big del mondo della musica e dello spettacolo (ecco spiegato il nome). Interessanti per introdurre un argomento, molto meno per una lezione intera.

YouTube EDUYouTube

Un grande classico, ma soprattutto un contenitore sconfinato di video da poter utilizzare a scuola. Purtroppo (o fortunatamente a seconda dei punti di vista) la maggior parte è esclusivamente in lingua inglese, ma vengono implementati anche sottotitoli che ne aumentano la comprensibilità. Da consultare anche solo per trovare nuovi spunti nella creazione delle nostre videolezioni.

Ted-Ed

YouTube

Oltre al fantastico sito per creare videolezioni corredate da testi, e domande, il canale YouTube Ted-Ed offre dei video didattici che sono una gioia per gli occhi. Linguisticamente parlando vale la stessa cosa di YouTube EDU, ma se state facendo un percorso CLIL (l’insegnamento di una materia in inglese) questa è per voi una vera miniera d’oro.

Mi sono dimenticato qualche sito importante che contenga video educativi o videolezioni? Fatemelo sapere tramite i commenti. Contribuirete a rendere questa lista aggiornata e faciliterete il lavoro di molti altri insegnanti.

da profdigitale.com

Homepage » Software » Sfrutta il potenziale dello storytelling in classe con Storybird Sfrutta il potenziale dello storytelling in classe con Storybird

Farli scrivere e farli leggere: due compiti ardui, vero? Forse dovreste provare con lostorytelling che in italiano indica l’atto del narrare. In pedagogia lo storytelling è da anni una risorsa formidabile, poiché sappiamo che il ricorrere ad una storia facilita l’apprendimento. Vi siete mai chiesti perché nei libri di lingua straniera i dialoghi formino sempre una storia che si evolve? In quel caso lo storytelling è funzionale per l’apprendimento della lingua, ma da sempre la narrazione ha lo scopo di comunicare esperienze di vita vissuta e farci riflettere sulla realtà che ci circonda. Senza contare il fatto che il cosiddetto insegnante affabulatore cattura l’attenzione del suo pubblico, riducendo al minimo le possibilità che i suoi studenti dimentichino dopo pochi istanti ciò che gli sta, appunto, raccontando.

Uno strumento da sfruttare quindi. Ecco perché vorrei parlarvi di una bellissima piattaforma che unisce il potere della narrazione attraverso le parole, con quello della narrazione per immagini: Storybird. I suoi creatori hanno intelligentemente rovesciato il procedimento che sta dietro i classici libri illustrati: partire dall’immagine per arrivare al testo, liberando in questa maniera la fantasia di chi scrive. Grazie alle centinaia di illustrazioni, messe a disposizione da disegnatori professionisti (che in questa maniera hanno anche a disposizione un’importante vetrina per i propri lavori), i risultati sono davvero bellissimi e non hanno niente da invidiare ai numerosi libri che possiamo trovare sugli scaffali delle librerie.

Notizia meravigliosa per gli insegnanti: l’iscrizione è gratuita, e vi è anche la possibilità diiscrivere una più classi, aggiungendo i vostri alunni senza alcuna necessità di utilizzare la loro email. A questo punto potrete assegnare voi delle immagini da commentare, oppure potrete lasciarli liberi di trovare da soli quella che meglio si adatta alla traccia che avrete dato loro. Storybird è anche una community, quindi ogni opera ed ogni produzione scritta possono essere votati dagli altri utenti; inoltre potranno anche leggere(essenzialmente in lingua inglese) le storie scritte da altri membri. Infine, e non poteva essere altrimenti, non vi rimarrà che pubblicare le vostre creazioni e condividerle come meglio credete (social, e-mail, etc.). I formati a disposizione sono i Picture Books (multi-pagina) ed i Longform Books (multi-capitolo, ancora in versione sperimentale per gli utenti delle scuole, ma comunque disponibili); purtroppo il Poem (poesia con singola immagine) è disponibile solo nella versione Pro, ma nulla vi vieta di utilizzare il formato Picture Book anche per le poesie. Nel complesso un servizio ottimo.

Numerosi insegnanti, soprattutto all’estero, hanno già sfruttato il potenziale di Storybird e ne sono rimasti più che soddisfatti, così come i loro studenti. La combinazione tra arte e parole è risultata vincente, e la facilità di utilizzo del sito ha fatto il resto.

 

da profdigitale.com

Trasformare un PC ed un proiettore in una LIM economica

Chi di noi si è occupato di acquisti tecnologici sa benissimo che le LIM, quelle all-in-onepronte all’uso, non sono sicuramente economiche. Generalmente è difficile scendere sotto i 1’000€ + IVA, a meno che non si vogliano fare grandi ordinazioni, o non si riceva un trattamento di favore.
Molte scuole, a questo punto, si sono trovate davanti alla scelta: rinunciare ed attendere momenti più favorevoli, oppure cercare un’alternativa?
Oggi mi voglio occupare di chi ha cercato un’altra via per avere la LIM in classe, spendendo poco, ma ottenendo (quasi) gli stessi risultati.

Nel 2007, grazie a Johnny Chung Lee, nacque la WiiLD (acronimo di Wiimote Lavagna Digitale), uno strumento tecnologico a basso costo in grado di emulare una LIM usando unWiimote, il controller della Wii, il famoso sistema di videogioco Nintendo. Quello di cui c’era bisogno per far funzionare la WiiLD erano:

  • PC
  • proiettore
  • wiimote remote controller
  • treppiede
  • chiavetta bluetooth, se non integrato nel computer
  • penna ad infrarossi
  • WiildOs installato su chiavetta USB

In sostanza il controller della Wii era in grado di captare i movimenti della penna ad infrarossi sulla lavagna, ovvero quello che generalmente fa una normalissima LIM.
Ecco qui due esempi di configurazione di una WiiLD:

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Esaltante, non c’è che dire. Tuttavia il sistema WiiLD non era esente da problemi, legati più che altro all’ombraproiettata sulla superficie interattiva. Anche su http://wiildos.wikispaces.com, sito di riferimento italiano se volete documentarvi sull’argomento, riguardo alle criticità si legge:

Affinché il WiiMote rilevi la posizione della penna, è necessario che la “veda”, ovvero che sulla linea ideale che connette il sensore IR del WiiMote e la sorgente di luce IR (la penna) non si frappongano ostacoli. L’ostacolo primario è tipicamente il corpo della persona che usa la penna alla lavagna, soprattutto se è mancina.

Ora, tutti sappiamo che il cono d’ombra è un problema che affligge tutte le LIM che non montano proiettori a focale ultracorta, i quali invece sono molto vicini alla superficie dove proiettano. Nelle LIM commerciali però ci sono anche altri sistemi di rilevamento (sulla penna o sulla lavagna) che permettono comunque di scrivere, anche se ci mettiamo col corpo tra penna e proiettore, e questo aspetto non è da sottovalutare.

vmarker_production2Un passo in avanti è stato fatto conVmarker. Si tratta infatti di un sensore ad infrarossi che si collega al PC tramiteUSB. Se avete un PC ed un proiettore non vi servirà altro. Posto sopra al proiettore e grazie alla sue dimensioni ridotte, potrete anche creare una LIM  portatile, come nel video d’esempio che troverete qui di seguito. Funziona con tutti i principali software per lavagna interattiva e non necessita di nessun driver o programma dedicato (come la WiiLD). Corredato di una penna ad infrarossi funzionante con delle banalissime pile, Vmarker si è dimostrato molto reattivo (anche più di qualche LIM commerciale) e semplice da calibrare. Con un prezzo di circa 150€ diventa a tutti gli effetti la soluzione più economica e semplice per avere una LIM a basso costo in classe.
Anche in questo caso è bene ricordare il problema dei coni d’ombra, risolvibile con la retro-proiezione (a patto che si abbia molto spazio a disposizione).

Concludendo, suggerirei Vmarker nel caso in cui abbiate già un proiettore ed un PC da poter sfruttare, mentre nel caso in cui dobbiate comprare tutto il materiale hardware, probabilmente sarebbe opportuno orientarsi verso altre scelte, come i videoproiettori di ultima generazione che rendono interattiva qualsiasi superficie sulla quale proiettino, ed il cui costo si aggira intorno ai 900€ iva compresa, ma che presentano meno criticità e si avviano a diventare la soluzione più utilizzata nei prossimi anni.

http://profdigitale.com/lim-economica/

LA VITA SCOLASTICA PER TE – LA PROGRAMMAZIONE ANNUALE

Creatività e immediatezza per la vostra Programmazione annuale! Ecco per tutti voi la proposta di “La Vita Scolastica”.

La Programmazione annuale

La Programmazione annuale è uno dei momenti più complessi e appassionanti del lavoro di chi fa scuola. Volete provare a pensarla insieme a noi, in maniera semplice e creativa?

“La Vita Scolastica” ha preparato per tutti gli utenti registrati al sito una programmazione divisa per classi e per discipline. Ricca e flessibile, si propone come uno strumento personalizzabile, utile ad agevolare il lavoro in classe e il processo di insegnamento/apprendimento.

Per ogni classe e per ogni disciplina troverete indicati i traguardi di competenza sulla base dei quali costruire i percorsi didattici, gli obiettivi di apprendimento, i contenuti, il riferimento ai fascicoli della rivista che possono sostenere e arricchire il vostro lavoro in classe.

Oltre ai percorsi disciplinari, sono disponibili attività specifiche su:

  • Difficoltà di apprendimento.
  • Italiano L2.

Che cosa aspettate? Correte a leggere e scaricare: create con noi la vostra programmazione, per una ricca e bella “vita scolastica” insieme alla vostra classe!

Per saperne di più

da giuntiscuola.it

INTERACTIVE DIGITAL STORYTELLING IN CLASSE

Strumenti multimediali per raccontare una storia interattiva che coinvolge più aree disciplinari. Un’esperienza che nasce dalla collaborazione tra l’istituto Tecip (Tecnologie della Comunicazione, dell’lnformazione e della Percezione) di Pisa e alcuni insegnanti di scuola primaria.

Videogioco sul Piccolo Principe, realizzato a partire dai disegni effettuati dai bambini

Obiettivi e momenti dell’esperienza

Numerosi recenti approcci educativi sfruttano con successo tecnologie che i bambini utilizzano ormai di routine. In questo ambito l’Interactive Digital Storytelling, ovvero l’utilizzo di strumenti multimediali per raccontare una storia interattiva, rappresenta un mezzo molto interessante.

Lo abbiamo utilizzato per impostare una metodologia didattica e sperimentarla in una serie di programmi educativi che si proponevano treobiettivi principali:

  • trasmettere un contenuto: individuato il tema insieme con gli insegnanti, si racconta una storia legata a diverse aree disciplinari;
  • fornire conoscenze sulle tecnologie: con la metodologia del learning-by-doing, sono i bambini stessi a creare un prodotto multimediale adatto a raccontare la storia;
  • sollecitare i bambini alla partecipazione al lavoro di gruppo.

Nelle nostre esperienze in classe abbiamo adottato un protocollo che prevedeva 6 momenti distinti:

  • definizione, insieme agli insegnanti, dell’obiettivo dell’apprendimento;
  • identificazione della storia oggetto della narrazione;
  • definizione del risultato tecnologico finale (prodotto interattivo, film, gioco ecc);
  • analisi e selezione delle risorse tecnologiche;
  • attuazione, a sua volta suddivisa in tre momenti: a) definizione dello storyboard; b) raccolta ed elaborazione del materiale; c) sviluppo del prodotto software;
  • test e valutazione.

N.B. Le immagini di accompagnamento a questo pezzo rappresentano alcuni momenti relativi al percorso per la realizzazione di un videogioco su Il Piccolo Principe

Dalla creazione del percorso narrativo al disegno

I primi passi si compiono insieme con gli insegnanti delle classi in cui si svolge l’esperienza; secondo la complessità del tema e il tempo a disposizione, articoliamo il percorso formativo e il calendario delle riunioni in modo da integrarlo alle normali attività scolastiche.

Una volta selezionate le opportune risorse tecnologiche, inizia il processo di apprendimento interattivo. Segue la creazione cooperativa di uno storyboard e di un tessuto narrativo; sulla base dello storyboard viene raccolto o prodotto insieme ai bambini il materiale necessario (testo, audio, disegni, immagini, ecc.).

A questo punto, infatti, la storia si traduce in linguaggio visivo, utilizzando mezzi “tradizionali” come il disegno per poi essere associata ad altri mezzi digitali, ad esempio scanner e tavolette grafiche.

In questa fase del processo incoraggiamo fortemente i bambini a realizzare rappresentazioni grafiche, perché il disegno rappresenta un’importante espressione della loro vita affettiva e della loro personalità, e costituisce un mezzo di ricerca e di scambio con l’ambiente sociale (soprattutto nella scuola primaria, i bambini cercano di rappresentare gli oggetti non come realmente appaiono, ma attraverso una riduzione schematica all’essenziale. Inoltre il disegno, oltre a rappresentare un’attività piacevole e giocosa, rappresenta per i bambini anche un modo di consolidare e approfondire le proprie conoscenze).

Dal fotoritocco alla valutazione del prodotto e del percorso finale

Tutto il materiale raccolto, necessario per raccontare la storia, viene quindi trattato con tecniche come la scansione, il fotoritocco, la modellazione 3D o la registrazione digitale.

La voce, il suono e l’espressione artistica sono canali che permettono ai bambini di comunicare i loro pensieri e la loro creatività in modo spontaneo e divertente. Al fine di realizzare le operazioni necessarie, in questa fase introduciamo agli studenti le nozioni di base degli strumenti informatici necessari.

Quando il prodotto è pronto, bambini, insegnanti e tutor lo riesaminano, condividendo il risultato anche con altre classi.

Si giunge così a testare il livello di chiarezza dei contenuti e di definire i criteri per la valutazione dei risultati in termini di apprendimento, divertimento suscitato, efficacia, relazioni e collaborazioni stabilite.

Traguardi raggiunti e criticità

Le esperienze in classe ci hanno permesso di raccogliere una serie di osservazioni e indicazioni. I bambini:

  • hanno acquisito capacità di inserirsi produttivamente nel lavoro di classe per la realizzazione di attività comuni, migliorando la loro capacità di espressione e il loro livello di autonomia;
  • hanno consolidato le loro capacità in termini di comunicazione, ascolto, interazione;
  • hanno sperimentato dinamiche relazionali che portano alla creazione di un clima positivo nella classe/laboratorio;
  • hanno sviluppato un senso di grande apertura verso la tecnologia ed imparato a condividere abilità ed esperienze;
  • hanno gradito essere parte attiva e fondamentale dell’intero processo di creazione.

Nonostante questi buoni risultati, esistono delle criticità. Un rischio per esempio è quello di non essere in grado di coinvolgere tutti i bambini allo stesso livello. È pertanto necessario monitorare costantemente il livello di interesse di ogni bambino, al fine di stimolare, di volta in volta, la sua attenzione. Inoltre, sembra opportuno lavorare con classi di piccole dimensioni o dividere i bambini in piccoli gruppi, al fine di aiutare i bambini a trasferire l’un l’altro le proprie competenze e omogeneizzare il piano di lavoro di ciascun gruppo.

Tra le qualità più interessanti dell’esperienza, vanno segnalati l’incontro e di lavoro cooperativo tra insegnanti e bambini. Come si diceva, la metodologia proposta è stata attivamente concordata con insegnanti e bambini, che hanno stabilito fra loro un rapporto più diretto e informale. I laboratori hanno avuto durata massima di 90 minuti per mantenere un elevato livello di curiosità e attenzione durante il lavoro.

Se l’approccio learning-by-doing ha permesso ai bambini di ottenere in modo rapido e consapevole una buona familiarità con le tecnologie proposte e di diventare sempre più autonomi nello svolgimento delle attività di narrazione digitale, al termine di ogni esperienza i bambini hanno organizzato insieme ai loro insegnanti una mostra del lavoro svolto, dimostrando entusiasmo e precisione nel descrivere ogni fase del flusso di lavoro, evidentemente ben assimilato, a testimonianza che l’obiettivo della metodologia si possa considerare raggiunto.

*Si ringrazia per la collaborazione la prof.ssa Marta Righeschi della Scuola Media di San Piero a Grado.

Alcune indicazioni bibliografiche per saperne di più

  • Aldrich C. (2005). Learning by Doing. San Francisco: John Wiley & Sons.
  • Banaszewski, T. (2002). Digital Storytelling finds its place in the classroom. Multimedia Schools, 9(1), 32-35.
  • Carrozzino M. et al. (2012), Interactive Digital Storytelling for Children’s Education. In Jya, J. (2012, ed.), Educational Stages and Interactive Learning: From Kindergarten to Workplace TrainingIGI Global.
  • Lambert J. (2006), Digital Storytelling: capturing lives, creating community, Berkeley: Life on the Water Inc.
  • Ohler J. (2008), Digital Storytelling in the classroom, Thousand Oaks: Corwinn Press.

da http://www.giuntiscuola.it

LETTURE PER INIZIARE L’ANNO

Poesia, grandi dell’arte e della letteratura, esplorazioni affettive tra scuola e famiglia. Qualche consiglio per portare leggerezza e colore in classe, sin dai primi giorni. Leggendo insieme, ad alta voce.

La rima è un rospo

Filastrocche a colori (6-7 anni)

Per entrare con semplicità e grazia a scuola insieme ai bambini il primo suggerimento è la lettura della raccolta di poesie La rima è un rospodi Guido Quarzo (illustrazioni di Vittoria Facchini, Motta Junior, 2013), che raccoglie 30 filastrocche scritte in un italiano semplice e scorrevole, su temi quotidiani come pioggia, naso chiuso, mostri, fantasmi, torrenti.

Il libro offre tanti spunti originali per giocare con le rime e per essere costruito e smontato attraverso attività divertenti da fare in classe con tutti i bambini insiene o a gruppi, a partire dai 6 anni:

  • Scegliamo un piccolo gruppo di poesie che preferiamo (4-5 al massimo) e cerchiamo di memorizzarne i versi iniziali ripetendoli a voce alta.
  • Voce e mimica ci vengono in aiuto:enfatizziamo i suoni che ci piacciono, riproduciamo con i gesti le movenze dei personaggi, come per esempio i piccioni in stazione che non partono, i rospi dai colori particolari o il povero fantasma-finzione!
  • Una volta memorizzati gli incipit divertiamoci a recitarli in ordine sparso e a riconoscere di quale poesia fanno parte: all’inizio basterà definire il protagonista principale (anche mimandolo!), poi, una volta presa confidenza con il gioco, potremo cercare di ricordarci anche gli altri versi, ricostruendo così la filastrocca.

A partire dai 7 anni, con l’album Virginia Wolf. La bambina con il lupo dentro di Kyo Mac Lear (illustrazioni di Isabelle Arsenault, Rizzoli, 2014), possiamo ritrovare la complicità con i nostri alunni esplorando i significati che i colori danno alle emozioni del mondo interiore.

Leggiamo la storia a voce alta, soffermandoci attentamente sulle illustrazioni:

  • La piccola Virginia è malinconica, e la sua esistenza è capovolta: il chiaro si colora di scuro e l’allegria si trasforma in tristezza. Le immagini sono in nero su sfondo bianco. Osserviamole insieme e commentiamole con qualche domanda: capita anche a te di essere triste? Quando? Di che colore è questa sensazione secondo te?
  • Virginia ha una sorella, Vanessa, il cui mondo sereno è descritto dall’illustratrice con colori chiari e vivaci: quali sensazioni ci ispirano? Proviamo a descriverle, e ricordiamoci che possiamo anche inventarle, perché il libro lascia largo spazio all’immaginazione. Ci vengono in aiuto semplici domande aperte: a cosa pensi quando guardi il cielo? E quando splende il sole?
  • Il contrasto tra i mondi delle due sorelle si scioglie al termine della storia grazie a immagini dalle tinte tenui ma luminose: Virginia e Vanessa disegnano insieme un mondo di fiori, dolci, altalene. Proviamo a disegnare anche noi i piccoli-grandi oggetti delle nostre vacanze, prendendo ispirazione dalla realtà che ci circonda, e scegliamo i colori con nuova attenzione alle nostre sensazioni (Scuri? Brillanti? Tenui?).

Incontri e viaggi (7-10 anni)

In estate accadono cose bizzarre: molto tempo da trascorrere con nonni, genitori o amici, nuove scoperte e anche nuovi confronti con l’Altro. Invitiamo i bambini a parlare con noi di questo tempo passato fuori dalla scuola, dei dialoghi con persone note e degli incontri con facce nuove leggendo insieme il romanzo Mia mamma è un gorilla, e allora? della svedese Frida Nilsson (Feltrinelli Kids, 2014).

Il libro parla di un confronto speciale, con una mamma adottiva diversa da tutto e da tutti… che rivela insospettabili sorprese. La protagonista è la piccola Janna che, scampata all’orfanotrofio, viene accolta da una tenera, burbera gorilla in una discarica. Qui le due si ritrovano a vivere in complicità e, ingegnandosi con trovate originali e divertenti, riciclano creativamente ogni rifiuto che proviene dal mondo esterno. La dimensione surreale della storia spalanca per il lettore le porte della fantasia: via libera dunque alla rielaborazione personale!

  • Dopo aver letto il libro chiediamo: nei panni di Janna cosa avrei fatto? Quale animale avrei voluto come mamma, e perché?
  • Chiediamo ai bambini di dare un’occhiata al cestino della spazzatura in casa, di scegliere un oggetto che è stato gettato e farsi delle domande: come lo potremo riutilizzare? Facciamo scrivere considerazioni, domande, desideri e descrizioni sul e inventiamo una nuova discarica creativa!

La vita insieme ai gorilla non è solo frutto di fantasia: ci sono donne che hanno vissuto davvero insieme a questi animali, e un confronto tra la storia di Janna e quella di Dian Fossey, descritta da Vichi de Marchi nel libro La mia vita tra i gorilla(Editoriale Scienza, 2006) ci darà tanti spunti per riflettere, approfondire e documentare la nostra ricerca su questi straordinari animali.

A spasso con Vincent (da 10 anni in su)

Con i bambini da10 anni in su possiamo lavorare su un personaggio tra i più curiosi e importanti della storia dell’arte di tutti i tempi. Il consiglio,

è di partire dal romanzo di Luiz Antonio

Aguiar, Vincent il matto. Quell’anno con Van Gogh (Giunti 2014).

La voce narrante è quella di Camille Roulin, più volte ritratto dal pittore nei suoi quadri, che scrive alla sorella alla viglia della partenza per il fronte, ricordando i mesi tra il 1888 e il 1889, quando undicenne conobbe Van Gogh che si era trasferito ad Arles.

Tra le pagine spuntano anche i suoi celeberrimi quadri, che vediamo abbozzati, corretti, talvolta anche cancellati: lavoriamo su questi capolavori per integrare la lettura del romanzo, ci aiuterà a comprendere meglio vicende e stati d’animo descritti.

  • Procuriamoci materiali illustrati su Van Gogh e le sue opere, con una ricerca in biblioteca. Tra i titoli più interessanti vi consiglio Vincent van Gogh e i colori del vento di Chiara Lossani e Octavia Monaco (Arka, 2010) e Emozioni del colore con Gauguin e Van Gogh (La biblioteca, 2004).
  • Fotocopiamo foto, riproduzioni e disegni dei quadri e utilizziamoli per illustrare la nostra ricerca sulla vita del pittore. Aprofittiamone per risalire anche ai musei che conservano le varie opere: ad esempio Camille, il narratore del romanzo, è proprio il Gamin au képi del quadro che oggi si trova al museo d’arte di São Paulo.
  • La ricerca ci darà lo spunto per “andare in giro” per il mondo: procuriamoci una carta geografica, fotocopiamola e segnamo con un pennarello tutti i luoghi che incontriamo ripercorrendo la vita di Van Gogh e delle sue opere.
  • La narrazione di Camille parte da una lettera alla sorella: prendiamo spunto per scriverne una anche noi, a un parente o a un amico, e descrivere le nostre vacanze, o anche semplicemente un passatempo, una scoperta, una nuova esperienza fatta durante l’estate.
Ilaria Tagliaferri: 2 Settembre 2014
da giuntiscuola.it