“Storia dell’uomo, storie di cibo” è uno dei filoni proposti da EXPO Scuola 2015 per lavorare in classe. Ecco un percorso da realizzare con gli alunni del primo biennio di scuola primaria su questo tema.
La storia ha un grande valore formativo, perché pone le basi per “orientarsi nel tempo” e mira all’acquisizione, da parte dell’alunno, di una propria dimensione temporale che si colloca in relazione a quella della propria famiglia e del proprio ambiente.
Parlare di una “storia del proprio gusto” può consentire all’alunno di riflettere su se stesso, in una sorta di primo approccio metacognitivo e autobiografico.
Costruiamo la linea del tempo del gusto
- Dopo aver analizzato la propria percezione dei gusti e aver svolto una serie di degustazioni, il bambino può sistemare sulla sua linea del tempo personale i ricordi relativi al gusto. Per l’analisi dei gusti si può far riferimento al laboratorio I sensi e il cibo nel libro Noi e il cibo, e sempre in questo progetto si può vedere, per l’organizzazione delle degustazioni, il capitolo La degustazione.
- Possiamo guidare gli alunni con alcune domande: Ci sono cibi che da piccolo non mangiavi? Ricordi quali? Perché? Ricordi se c’è qualche alimento che una volta non ti piaceva e che ora apprezzi? Riesci a ricordare, più o meno, quando hai iniziato a mangiare alcuni alimenti?
- Il confronto tra le diverse linee del tempo e la conoscenza data dalle degustazioni e dalle definizioni dei vari sapori, può portare all’analisi del tipo di sapore dominante nelle diverse fasi di crescita del bambino.
Intervistiamo i genitori
- Premettendo che occorre essere molto attenti alle situazioni familiari presenti in classe (non si chiederà nulla dello svezzamento, ad esempio, se in classe ci sono bambini adottati), si può chiedere ai bambini di intervistare i genitori sulla propria storia alimentare: Per quanto tempo sono stato allattato? A che età sono stato svezzato? Quali erano i cibi che preferivo da piccolo? Quali detestavo? Raccontami qualche episodio della mia infanzia legato al cibo….
- Spesso le foto di famiglia, i disegni della scuola dell’infanzia, il diario della mamma, possono darci indizi interessanti sulla storia della nostra alimentazione. Possiamo chiedere agli alunni, se vogliono, di portarle in classe.
Confrontiamo le abitudini
Nel caso di classi multiculturali, è interessante confrontare le diverse abitudini: in tutte le culture si allatta? Per quanto tempo? A che età i bambini passano ad altri cibi? Qual è l’alimento preferito dei bambini cresciuti in diversi paesi?
I genitori possono essere coinvolti per una serie di presentazioni alla classe su questi argomenti o in un laboratorio collettivo, in cui ogni gruppo misto (di adulti e bambini) costruisce un pannello informativo sull’allattamento, lo svezzamento e i piatti tipici dell’infanzia dei diversi paesi.
Obiettivi, conoscenze e competenze
Il percorso consente di individuare obiettivi formativi, conoscenze e competenze specifiche.
Obiettivi formativi
- Ricostruire in successione fatti ed eventi della storia personale negli aspetti legati all’alimentazione e al gusto.
- Comprendere l’importanza delle fonti (interviste, documenti scritti, fonti iconografiche) per la ricostruzione storica.
- Cogliere i cambiamenti del proprio gusto nel tempo.
Conoscenze
- Misurazione del tempo.
- Concetti di contemporaneità, di sviluppo nel tempo e durata.
- Collocare nello spazio gli eventi.
- Confrontare i fatti e comprendere le relazioni di causa-effetto.
Competenze
- L’alunno sa confrontare i dati ricavati da diverse fonti storiche.
- L’alunno sa ricostruire il proprio passato con l’ausilio di fonti.
- L’alunno sa cogliere le trasformazioni che sono avvenute in se stesso dovute al trascorrere del tempo.
Per saperne di più
- Scopri il progetto Noi e il cibo
da giuntiscuola.it
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