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Tempo fa abbiamo parlato di come scaricare video dal sito (ottimo) http://www.rai.tv
Oggi vediamo un altro metodo, molto più semplice. Vediamo come
Nella maggior parte dei casi che mi è capitato di provare, basta inserire l’indirizzo della pagina che contiene il video e cliccare su “Scarica il video” per poter effettuare subito il download:
Se il filmato è presente in più formati (per esempio alta o bassa definizione), viene data la possibilità di scegliere:
Basta cliccare sul formato desiderato e poi su “Il video è qui” per scaricarlo.
Non è sempre possibile avere il link diretto per il download da tutti i siti, per alcuni infatti (ad esempio per Rai.tv) vengono fornite le istruzioni per scaricare manualmente il video:
In questo caso (un video appunto di Rai.tv), viene fornito un link da inserire su VLC per poter salvare da sè il filmato. Il fatto che il sito sia stato realizzato da un italiano ne rende più facile l’uso da chi mastica poco l’inglese.
L’autore del tool è molto simpatico e consiglio di dare un’occhiata anche al resto del suo sito.
lim.tutor@gmail.com
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Molte volte vi sarà capitato di voler far vedere agli studenti (magari tramite la lim) dei video dall’ottimo sito http://www.rai.tv
Ovviamente la cosa più semplice è collegarsi al sito e vederlo ma se non abbiamo internet in classe occorre scaricarlo. Ecco come
La prima cosa è correre a scaricare Orbit Download, un software che si occuperà di svolgere il lavoro “sporco”, ovverosia il puro download dei programmi RAI. Aperto Orbit Downloader troviamo un interfaccia immediata e l’utilizzo è semplicissimo, si tratterà d’andare a cliccare sopra NEW
inserendo l’url del video che vogliamo scaricare. Il problema è però una totale assenza dei link dei files da scaricare, cercheremo di porre rimedio collegandoci sul sito della RAI e scegliendo ad esempio uno dei film aventi come oggetto il Commissario Montalbano. Per far ciò digitiamo nella barra degli indirizzi http://www.rai.tv, premiamo INVIO e dirigiamoci successivamente con il mouse sopra il box di ricerca inserendo montalbano, clicchiamo sopra uno dei risultati a dal tab di sinistra scegliamo “Film TV”.
Clicchiamo sopra “Il ladro di Merendine” ma invece di guardarlo controlleremo la pagina sorgente, per far ciò scegliamo Visualizza-Sorgente (Firefox) oppure clicchiamo il tasto destro del mouse e scegliamo HTML (Internet Explorer). Dalla nuova pagina effettuiamo una ricerca del termine MMS, troveremo l’
mms://rntlivewm.rai.it/rai/raifiction/commissariomontalbano/montalbanomerendine.wmv
Ora non bisogna far altro che inserire l’url in Orbit downloader come nello screenshot che vedete in basso.
Il tempo di attesa per il download del film è abbastanza lungo e identico a quello di un film, ciò perchè il nostro downloader “inganna” i server Rai facendo credere che stiamo guardando il film con un normale player. Al termine possiamo chiudere la connessione Internet e sederci comodamente sul divano (o sedia) gustandoci un altro episodio del “Commissario Montalbano”. E’ ovvio che l’esempio in questione valga anche per gli altri serial o puntate online su www.rai.tv
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Salve a tutti, oggi vi propongo un bel progetto realizzato in collaborazione con la rai. Il sito fa riferimento alla mostra in onore del pittore svoltasi nel 2003 a Napoli. Riporto di seguito quanto scritto dal curatore all’epoca:
LE MOSTRE IMPOSSIBILI
un progetto di Renato ParascandoloPremessa
L’idea di allestire un insieme di “mostre impossibili” nasce da un’attenta riflessione sulla crisi strutturale che investe i musei di tutto il mondo e dalla considerazione che, nell’epoca della riproducibilità digitale dell’opera d’arte, la riproduzione dev’essere tutelata e valorizzata quanto l’originale, non solo per motivi economici ma, prima di tutto, perché una diffusione veramente capillare e di massa delle opere d’arte può essere garantita soltanto dalle riproduzioni: un’istanza di democrazia culturale che ha in Walter Benjamin e André Malraux i suoi precursori. L’idea nasce, inoltre, dalla banale constatazione che con il passare del tempo è sempre più diffuso il rifiuto dei direttori dei musei, pubblici e privati, di cedere ad altri musei, sebbene temporaneamente, le loro opere, anche per i costi sempre più proibitivi delle assicurazioni.
Le mostre “impossibili” sono tali nel senso che finora, per esempio, un affresco poteva essere percepito come tale (con la sua “aura”) e ammirato soltanto sul posto. Ora invece, impiegando tecniche digitali d’avanguardia e collocando virtualmente lo spettatore di fronte all’opera d’arte originale, riprodotta in scala reale, questo limite può dirsi superato.Le mostre sono “impossibili” perché dilatano lo spazio espositivo del museo convenzionale: vi si raccoglie l’opera completa di un artista, e – grazie all’interazione di media e linguaggi diversi – si ricostruisce l’ambientazione dell’opera d’arte.
Le mostre “impossibili” sono modulari, perciò i loro materiali possono essere ordinati secondo gli autori, le epoche, le scuole d’arte, i temi rappresentati ecc. È così possibile, per esempio, allestire mostre tematiche e raccogliere tutte le opere di un artista sparse nel territorio. La struttura del museo può essere facilmente smontata e ricostituita in forme diverse e in città differenti. In altre parole, il museo può essere “clonato” e disseminato nelle principali città del mondo: una testimonianza della ricchezza artistica e spirituale dell’Italia: un trailer che invita a visitare i capolavori del nostro paese.La prima “mostra impossibile” è stata dedicata al Caravaggio. Presentata a Napoli (a Castel Sant’Elmo) nella primavera del 2003 (circa 35.000 visitatori in quaranta giorni e un’imponente eco di stampa), l’esposizione comprendeva 68 dipinti in formato reale, compresa “La decollazione del Battista”, un quadro di circa 6m x 3m, conservato a Malta.
Successivamente la mostra è stata presentata a Salerno, a Roma (Castel Sant’ Angelo, 145.000 visitatori) e a Malta (Caraffa Store, 40.000 visitatori). Le prossime tappe della mostra sono: Mosca, San Pietroburgo, Chicago, Boston, New York, San Francisco e Buenos Aires.
Di seguito il link del sito, che vi consiglio: http://www.caravaggio.rai.it/ita/demo.htm
Ringrazio il blog di Anna Rita Vizzari per la segnalazione (www.lavagnaquotidiana.blogspot.com)
lim.tutor@gmail.com
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Voi direte, che c’entra la conduttrice del TG1 Luisa Busi con un blog sulle Lim? E’ presto detto. La conduttrice ha di recente inviato una lettera al direttore del TG1 Minzolini dichiarando di non essere più in linea con la conduzione, diciamo così, “ideologica” del tg. Le sue argomentazioni sono varie e ben documentato, e chi volesse leggere la lettera della conduttrice clicchi qui. In generale la sintesi è questa: “Caro (insomma!) direttore, la realtà che racconti nel tg è FALSA, non nel senso che alteri la realtà, ma nel senso che NASCONDI la vera realtà, fatta di disoccupazione, crisi, malcontento post terremoto, dubbie collusioni con la camorra…e scuola”. E qui arriviamo alla lim, ecco cosa dice in modo SACROSANTO la Busi:
Dov’è questa Italia che abbiamo il dovere di raccontare? Quell’Italia esiste. Ma il tg1 l’ha eliminata. Anche io compro la carta igienica per mia figlia che frequenta la prima elementare in una scuola pubblica. Ma la sera, nel Tg1 delle 20, diamo spazio solo ai ministri Gelmini e Brunetta che presentano il nuovo grande progetto per la digitalizzazione della scuola, compreso di lavagna interattiva multimediale”.
Che dire? Semplice, che ciò che la Busi critica del tg1 noi possiamo estendere a quasi tutta l’informazione italiana. La scuola versa in condizioni pietose e in alcuni casi drammatiche, il governo taglia posti, cattedre e sostegno però in compenso ci dona la lim che, in tale contesto, appare essere un mero strumento di bieca, quanto inutile, propaganda. Che dire dunque? La lim è certo uno strumento dalle grandi potenzialità, e lo sappiamo, ma di certo da sola non basta a risollevare le critiche condizioni in cui si trova la nostra scuola. Per correttezza inserisco di seguito la replica di Brunetta, che si segnala come sempre di basso livello per il suo infimo grado di supponenza:
“Non sappiamo quanto la signora Busi sia produttiva ma di sicuro ha una memoria prodigiosa…”
Non conosciamo il tasso di produttività in redazione della signora Busi ma di certo, glielo riconosciamo volentieri, possiede il dono di una memoria prodigiosa. Apprendiamo infatti che nel motivare le sue storiche dimissioni dalla conduzione del Tg1 ricorda ancora con malcelata sofferenza l’ingrata corvée di dover informare gli italiani (addirittura nell’edizione delle 20!) sul progetto di digitalizzazione della scuola italiana presentato a Palazzo Chigi dai ministri Brunetta e Gelmini. Era il lontano 25 settembre 2009 e quella mattina avevano dato conto dell’avvenuta distribuzione di 10.000 lavagne interattive multimediali ad altrettanti classi così come di un corso di formazione, appena conclusosi, per oltre 30mila docenti. Sapevamo già allora che si trattava di una notizia importante (soprattutto per gli studenti e le loro famiglie) ma non potevamo immaginare che sarebbe rimasta così impressa nella memoria di chi quella sera, con buona dose di stoicismo, la stava leggendo davanti alle telecamere…
Si commenta da solo.
lim.tutor@gmail.com
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