Vorrei chiarire cosa si intende per FLIPPED CLASSROOM o “classe rovesciata“. La classe rovesciata è un modello di insegnamento in cui il “compito per casa” assegnato allo studente consiste nella tradizionele “spiegazione” ma vista FUORI dalla classe in un “vodcast” o VIDEO PODCAST cioè un video creato dall’insegnante e messo a disposizione degli studenti online – via mail o inserito nel Blog o in una classe virtuale; in alternativa si può usare un video già presente in rete sull’argomento trattato, cosa utilissima per noi insegnanti di lingua straniera in quanto possiamo avvalerci di materiale autentico con parlanti nativi e diversi accenti. Lo studente quindi si guarda la lezione (dove, come, quante volte e quando preferisce) e il giorno seguente IN CLASSE il tempo che una volta era dedicato alla correzione dei compiti assegnati, viene dedicato alla risposta di domande, soluzione di problemi, esecuzione di esercizi, discussione di tematiche o lavori di gruppo. Ho trovato alcune immagini che chiariscono visivamente:
E’ ovvio che anche tale metodologia presuppone alcuni elementi imprescindibili e irrinunciabili per il successo di una lezione e del processo stesso di apprendimento: 1) la passione e convinzione del docente sulla validità del metodo; 2) la preparazione accurata di contenuti, tempi di esecuzione ed attività; 3) l’impegno e la fiducia degli studenti. Tale modello si inserisce nel più ampio approccio di BLENDED LEARNING apprendimento misto o apprendimento ibrido, cioè ad un mix di ambienti d’apprendimento diversi dove lo studente ha un ruolo attivo e non passivo. Secondo la definizione di Wikipedia “esso combina il metodo tradizionale frontale in aula con attività mediata dal computer (ad esempio e-learning, uso di DVD, ecc.) e/o da sistemi mobili (come smartphone e tablet). Secondo i suoi fautori, la strategia crea un approccio più integrato tra docenti e discenti.”
Questo articolo in inglese preso dall’online community Edutopia chiarisce i pro e i contro di tale metodologia. Pro & Con of the Flipped Classroom.
Personalmente, poichè credo sempre meno nella lezione frontale e nella sua validità con i “nativi digitali” e da anni la uso pochissimo o al massimo per introdurre con presentazioni un autore o un argomento e mai per più di 10/ 20 minuti (comprensivi di immagini, video e lezione dialogata), vorrei aumentare e incrementare l’uso della flipped classroom; nutro però alcuni dubbi nella consapevolezza che se resta utilizzata solo in una materia la sua ricaduta educativa sia limitata e talvolta anzi controproducente in quanto può generare confusione nei ragazzi e collisione con i metodi più tradizionali usati nelle altre materie. Posso inoltre affermare che qui in Italia o almeno a Pordenone dove vivo io, c’è ancora il digital divide ovvero il divario digitale tra gli studenti che in famiglia hanno accesso alle tecnologie digitali più avanzate e quelli che ne sono esclusi in modo parziale o totale. Questo fattore infatti è uno dei difetti della lcasse rovesciata e si applica anche alle strutture inadeguate di certe istituzioni scolastiche. Sull’argomento e sulle sue cause non mi soffermo in quanto c’è ampia letteratura al riguardo.
Ecco un video di un’ insegnante di matematica che spiega perché ha “capovolto la sua classe”
Si sottolinea la necessità di differenziare le attività e il senso di frustrazione e sopraffazione del docente che con i metodi tradizionali deve omogeneizzare la lezione, creando studenti annoiati (i più veloci e con livelli avanzati) e altri invece in difficoltà senza un recupero efficace. IL 90% del tempo della lezione tradizionale era dedicato alla spiegazione uniforme senza mai poter dedicare tempo sufficiente al recupero e alle esigenze dei singoli studenti. Con la classe capovolta gli studenti seguono i loro tempi di apprendimento, si autoregolano cioè. In classe i gruppi hanno assegnate loro attività diverse e si dedicano all’applicazione di contenuti individualizzati. Ecco che tutti gli studenti sono così impegnati e seguiti dal docente che può lavorare in modo efficace tra i gruppi con abilità diverse.
Le scuole di oggi non devono più essere organizzate come catene di montaggio. Sottostiamo già a tempi poco flessibili scanditi dal suono della campanella, quando nel mondo e nella vita reale si richiede sempre di più flessibilità. Dobbiamo iniziare ad educare i nostri ragazzi a lavorare in gruppi, a collaborare in base alle loro capacità ed interessi, non soltanto in base all’età anagrafica. Mi duole dirlo ma noto spesso che nel corso degli studi superiori i ragazzi sembrano perdere la loro creatività. Io non voglio ragazzi che rispondono alle mie domande, voglio studenti che le domande se le pongono, me le pongono. E che magari trovano essi stessi la risposta on-line o all’interno del gruppo. Ovvio che l’insegnante deve abbandonare il ruolo di unico trasmettitore delle conoscenze ma deve mettersi in gioco, farsi organizzatore e facilitatore pronto a imparare cose nuove. Questo è fantastico e mi invoglia a crederci
Concludo con un video molto chiaro sulla Flipped Classroom.
E riassumo con un video What is a Flipped Classroom in 60 seconds.
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