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Corso Gratuito: “Usiamo La Lim con Activinspire, Nativi Digitali, Apprendimento Multimediale”

Cari colleghi ho il piacere di segnalarvi un mio corso gratuito sulla “LIM con ACTIVINSPIRE e sui NATIVI DIGITALI”. Gli argomenti del corso sono: nativi digitali, teorie apprendimento multimediale, come scaricare Activinspire, funzioni di base, cenni a funzioni avanzate. In totale oltre 2 ore di video tutorial. Il corso sarebbe a pagamento ma tramite l’inserimento del codice LIMOFF che funge da voucher, il corso RISULTA TOTALMENTE GRATUITO.

Gradita recensione finale. Grazie

http://lifelearning.it/course/corso-online-usiamo-la-lim-con-activinspire/?ref=1817

Usiamo-la-Lim-con-Activinspire

Corso gratuito di lettura 3d: leggiamo da pc, smartphone, tablet e kindle

Non so a voi, ma a me molte volte è capitato in classe di iniziare una lettura online (tipicamente articoli di giornale) e poi continuarla a casa, o magari stimolare i ragazzi a continuarla altrove. Nel breve corso che ho messo in piedi, cerco di spiegare come leggere un contributo (articolo o anche libro) su vari dispositivi mobili (smartphone, tablet, kindle, browser).
Al centro dell’esperienza lettura, quindi, non c’è più il mezzo (libro, giornale, rivista, browser) ma il semplice contenuto che può così “transitare” per più media diversi (tablet, smartphone, kindle e pc).
Il corso è gratuito ed è ospitato dalla piattaforma lifelearning.it (richiede registrazione). Se qualcuno volesse seguirlo, sarebbe gradita una recensione finale.
Buona “lettura”

Oggi grazie alla rete siamo letteralmente invasi dai testi. Non sempre tuttavia abbiamo il tempo di leggere articoli e pagine web che suscitano il nostro interesse, o per la loro lunghezza o per la relativa scomodità di leggere lunghi…
LIFELEARNING.IT|DI LIFE LEARNING

Haiku Deck, presentazioni di grande impatto

Le presentazioni sono uno strumento didatticomolto valido perché si basano non solo sulle parole ma sfruttano soprattutto la straordinaria efficacia comunicativa delle immagini. Un antico proverbio cinese recita che “un’immagine vale più di mille parole”, se poi accompagniamo all’immagine qualche breve testo ancora meglio. Ma attenzione, per creare una presentazione efficace il testo deve essere davvero molto breve per non confondere ed annoiare il pubblico.

Fino a ieri la maggior parte dei docenti conosceva, utilizzava e faceva utilizzare ai propri studenti un unico strumento per presentazioni, il classico PowerPoint, tanto che al posto di dire “Ho preparato una presentazione” si sentiva dire più spesso “Ho preparato un PowerPoint”. Oggi potremmo affermare che l’era del PowerPoint è superata. Infatti la scelta degli strumenti alternativi da utilizzare per presentare un argomento è talmente ampia da indurci a mettere da parte il software che l’ha fatta da padrone per tanto tempo.

Le applicazioni disponibili in rete sono tantissime e ognuna con caratteristiche diverse. La cosa più importante è che la maggior parte di esse è gratuita. Come docenti converrebbe fare una ricognizione tra le più popolari nel mondo dell’educazione – e non solo – e decidere quelle che maggiormente soddisfano i requisiti della nostra programmazione didattica, considerando soprattutto che dovranno essere usate anche dagli studenti.

Nella lista non dovrebbe mancare Haiku Deck.

Haiku Deck 2Haiku Deck è uno strumento per presentazioni visuali molto accattivante ed estremamente semplice, basato su diapositive contenenti immaginia tutto schermo e brevi testi. Il tool è in inglese e per usufruirne bisogna registrarsi creando un account.

Per creare una presentazione con Haiku Deck sono disponibili sei diversi stili. Individuato lo stile adatto si può scegliere tra uno sfondo a tinta unita o una foto a tutto schermo prelevabile dalla galleria del sito stesso – dotato di un motore di ricerca iconografico che parte automaticamente rilevando le parole chiave digitate nel testo dall’utente – oppure dall’archivio del proprio computer, o ancora dal proprio account di Flickr, Instagram, Picasa, Drive, Dropbox, Facebook. Per inserire del testo si può scegliere tra diversi layout che consistono generalmente in due righe disposte diversamente sulla pagina (l’allineamento lo decide l’utente), una con caratteri più grandi e l’altra con caratteri di dimensioni inferiori (una specie di titolo e sottotitolo). All’occorrenza si può optare anche solo per l’una o per l’altra. C’è inoltre la possibilità di inserire elenchi puntati o numerati. I testi devono essere necessariamente brevi – la sinteticità dei messaggi verbali è la caratteristica che contraddistingue questo strumento – perché man mano che aumenta il numero dei caratteri rimpicciolisce la loro dimensione e dunque la leggibilità. Le diapositive si possono duplicare e riposizionare a piacimento. Ogni diapositiva può essere titolata e corredata da note. A fine lavoro – o in corso d’opera – è sempre possibile visionare un’anteprima premendo il pulsante “Preview”. Infine è possibile optare per lo scorrimento manuale o automatico delle slide.

Attualmente è disponibile l’applicazione di Haiku Deck per IPad e una versione Beta per computer. Prossimamente – così come viene assicurato sul sito – sarà possibile anche inserire grafici di vario tipo.

Il salvataggio avviene in automatico ad ogni modifica effettuata. Alla fine si può decidere se pubblicare la presentazione su un blog, condividerla via mail o sui più popolari social network, scaricarla come PowerPoint o PDF, oppure esportarla su SlideShare.

Haiku Deck 3Usare Haiku Deck è molto semplice e divertente. Le presentazioni risultano di grande impatto e visivamente molto accattivanti. Per farsi un’idea di come funziona si possono esplorare le presentazioni condivise sulla gallery del sito. Alcuni ottimi consigli sulle qualità che dovrebbe avere una buona presentazione secondo la filosofia di Haiku Deck si trovano qui. Se poi si vuole imparare come sfruttare al meglio le potenzialità di questo strumento basta cliccare qui.

Da un certo punto di vista la brevità imposta dal programma potrebbe essere considerata un limite, ma didatticamente si può interpretare anche come una risorsa. Si pensi ad esempio ad esercizi per sviluppare la capacità di sintesi: il riassunto di un racconto o di una fiaba, la scrittura di un testo regolativo, l’esposizione delle fasi di un esperimento scientifico. Sono tanti i casi in cui può essere utile avere a disposizione uno strumento che obbliga a “misurare le parole”. Non resta che mettere alla prova la nostra creatività e quella dei nostri alunni.

Haiku Deck, presentazioni semplici ma di grande impatto

Tour Builder: creaimo tracciati e viaggi online

Per funzionare, Tour Builder necessita solo di unbrowser e del plugin di Google Earth (attualmente disponibile solo per Windows e Mac OS 10.6+). Il plugin di Google Earth viene richiesto e installato al primo accesso ad uno qualsiasi dei tour pronti disponibili nella gallery. Questo plugin aggiunge al browser la ricchezza tridimensionale della geo-navigazione di Google Earth e permette una facile condivisione in rete. Per utilizzarlo è necessario usare il proprio account Google (basta un indirizzo Gmail). Grazie a questo account si accede alla “nuvola” di Tour Builder nella quale creare, conservare e condividere i propri tour. Se invece si vogliono solo guardare i tour disponibili non è necessario usare alcun account.

Ma passiamo alla parte creativa. La storia (il tour) che vogliamo costruire possiamo impostarla con dei tracciati in 3D o in 2D ed inoltre possiamo stabilire se creare un percorso lineare o a stella (linear o hub). Possiamo anche non prevedere alcuna tracciatura del percorso. Questa prima operazione delinea già il tipo di percorso che vogliamo costruire. Percorso lineare con una partenza ed  un arrivo o percorso a stella con un centro e dei punti ad esso collegati. La  scelta non è obbligatoria (può essere disabilitata) e non è definitiva (può essere modificata in qualsiasi momento). La prima cosa da definire è l’introduzione al tour. Nome e autore del tour sono i primi campi da “compilare”. Per l’introduzione si può inserire una sola immagine ed un ipertesto. Si può anche stabilire il colore delle tracce e gli elementi della mappa (confini, etichette, strade, edifici 3D e alberi). E’ anche possibile inserire le URL di un file KML di Google Earth e Google Maps.

Tour BuilderCompletata l’introduzione, possiamo passare alletappe (location). Possiamo aggiungerne quante ne necessitano. Ogni tappa va individuata e fissata nel geo-navigatore (basta inserire il nome della località). Dopo può anche essere regolata e bloccata la vista che si desidera (lock this view). Per regolare la vista abbiamo a disposizione tutti i comandi di Google Earth (pan, tilt, zoom e street view). Dopo aver dato un titolo alla nostra tappa, possiamo inserire fino a 25 immagini e/o video dalla rete, dal nostro archivio sulla nuvola di Google o dal PC sul quale stiamo operando. Se il nostro tour ha anche una “temporizzazione” possiamo inserire, per ogni tappa, una data iniziale ed una finale di residenza nella località. Si passa quindi al racconto/descrizione. Un ipertesto formattabile con tanto di attributi del testo e collegamenti ipertestuali. Possiamo anche cambiare l’icona del nostro segna-tappa scegliendola da una nutrita raccolta. Infine è possibile scegliere un’immagine “storica” della località attivando dalle opzioni avanzate lo “historical imagery” che ci mostrerà le precedenti rilevazioni effettuate da Google dei luoghi che stiamo visitando virtualmente. Il salvataggio del nostro lavoro è automatico ma può anche essere forzato in qualsiasi momento cliccando sul comando “save now”.

Una volta completato l’editing (done editing) si passa alla visualizzazione di ciò che abbiamo realizzato. Si può anche passare allo schermo intero (play full screen) e si può nascondere l’elenco delle tappe del nostro tour. La navigazione da una tappa all’altra è assicurata dai due comandi “next” e “back” (avanti e indietro) ma può essere variata in qualsiasi momento usando la geo-navigazione con tutti i comandi di Google Earth. Per finire, il nostro tour (una volta completo) può essere condiviso con un numero limitato di contatti o reso pubblico per essere visualizzato da chiunque attraverso le opzioni “sharing settings” accessibili tramite il comando “Share”.

Ecco un breve video-tutorial che mostra le principali funzioni di Tour Builder.

Come creare Quiz con Google Docs

In my free ebook Google for Teachers I included directions for creating and publishing a quiz using Google Documents forms. Recently, Dr. Mark Wagner published a blog post that includes directions for creating formulas that will result in quizzes created in Google Docs forms being self-graded. His post includes a video screencast and slides. I’ve embedded the video below.

Applications for Education

Grading quizzes can be a tedious task if you have many students on your roster. Creating and administering quizzes through Google Documents forms can save you time and save paper at the same time. By saving time on grading you can give students feedback quicker than before.

Google per Docenti: come usare i servizi della Grande G per l’insegnamento

Google offers some wonderful tools for teachers, but I’ve learned over the last couple of weeks that while teachers are aware of many of Google’s offerings like search, docs, and maps many teachers aren’t aware of how to use these tools or what these tools offer beyond the obvious. Therefore, I sat down yesterday and started putting together this guide to using Google search, docs, books, news, and maps in the classroom.

This guide avoids some of the obvious things, like using Google Docs for collaborative writing, and instead focuses on some of the lesser-used Google tools options like publishing an online quiz using Google Docs. In all there are 33 pages containing 21 ideas and how to instructions for creating Google Maps placemarks, directions creating and publishing a quiz with Google Docs forms, directions for embedding books into your blog, and visual aids for accessing other Google tools.

Update: In July 2010 I released a companion to this guide titled Google for Teachers II.

You can download the document from Yudu or DocStoc.

Check out the guide in Yudu format below.

 

Come utilizzare Gmail, Google Calendar e Google Docs offline con Chrome

Non sempre si ha a disposizione una linea internet e ciò limita nell’utilizzo dei molti dei servizi online messi a disposizione da Google. Ma le cose non stanno esattamente così, infatti per tutti gli utenti di Google Chrome, BigG ha messo a disposizioni delle Estensioni che permettono un rapido utilizzo dei servizi Gmail,Google Calendar e Google Docs anche off-line. In tal modo potrete leggere le vostre email, scriverne di nuove per poi inviarle quando si ha una linea internet a disposizione, oppure visualizzare le attività e gli eventi programmati sul vostro calendario, oppure consultare i documenti presenti sul proprio account Google Docs il tutto senza necessariamente essere collegati alla rete. In ogni caso la modalità offiline di questi servizi non permette di creare nuovi eventi o attività nel proprio calendario oppure creare o modificare documenti in Google Docs. Verrà spiegato di seguito come installare tali estensioni nel vostro Google Chrome.

Offline Google Mail

Collegatevi alla pagina dell’estensione Offline Google Mail tramite il browser Google Chorme e cliccate suAggiungi (o Accedi ed Aggiungi se non siete loggati al vostro account Google). Vi apparirà un popup in cui vi viene chiesto di confermare l’installazione, cliccate quindi su Installa.

Offline Google Mail – 1

Dopo aver effettuato l’installazione, avviate l’estensione tramite la scheda Applicazioni presente nella schermata della Nuova scheda, e confermate l’utilizzo dell’applicazione anche in modalità offlineper poter utilizzare il proprio account di posta elettronica anche in assenza di una connessione ad internet.

Offline Google Mail – 2

Vi troverete così di fronte ad una interfaccia semplificatae quindi di facile utilizzo.

Offline Google Mail – 3

Potrete adesso leggere le vostre email e conversazioni, cancellarle o modificarle oppure crearne di nuovi anche in modalità offline e non appena avrete a disposizione la connessione ad internet verranno sincronizzate le operazioni effettuate ed inviati i messaggi scritti.

Offline Google Mail – 4

Google Calendar

Collegatevi alla pagina dell’estensione Google Calendar utilizzando come browser Google Chorme e cliccate su Aggiungi (o Accedi ed Aggiungi se non siete loggati al vostro account Google). Anche in questo caso vi apparirà un popup in cui vi viene chiesto di confermare l’installazione, cliccate quindi su Installa.

Google Calendar – 1

Al primo avvio dell’estensione vi apparirà un messaggio in alto in cui vi viene chiesto se volete consentire a Google Calendar di aprire tutti i link Calendario web, premete dunque su Usa Google Calendar.

Google Calendar – 2

Per poter utilizzare Google Calendar anche in modalità offline, bisogna attivare tale funzionalità cliccando sull’ingranaggio presente in alto a destra, selezionare Offline e confermare cliccando su Attiva.

Google Calendar – 3

Una volta terminata la sincronizzazione sarà possibile consultare gli eventi e le attività e rispondere agli inviti ma l’inoltro verrà effettuato ovviamente non appena sarà disponibile una connessione internet. Per creare un evento vi basterà cliccare su una cella, inserire la descrizione nel campo Che cosa e cliccare su Crea evento.

Google Calendar – 4

Google Documenti

Collegatevi alla pagina dell’estensione Google Documenti utilizzando come browser Google Chorme e cliccate su Aggiungi (o Accedi ed Aggiungi se non siete loggati al vostro account Google). Vi verrà dunque chiesto di confermare l’installazione informandovi che tale estensione può accedere ai dati copiati ed incollati, cliccate quindi su Installa.

Google Documenti – 1

Una volta avviata l’estensione, potete abilitare la funzionalità Google Documenti offline (ancora in fase beta) cliccando sull’icona a forma di ingranaggio in alto a destra e cliccare su Imposta Google Documenti offline e successivamente confermare cliccando su Consenti documenti offline.

Google Documenti – 2

A questo punto verranno sincronizzati i documenti presenti sul vostro account in modo tale da poter essere visualizzati anche quando non si dispone di una connessione ad internet.

Come pubblicare i nostri Powerpoint

Come mi iscrivo a Slideshare?
Come può contribuire a dare visibilità al mio lavoro ed al mio brand?

Qualche giorno fa Linkedin ha acquistato Slideshare per quasi 119 milioni di dollari .
Il costo vale l’acquisto? Sì se consideriamo l’elevato numero di professionisti (e non solo) che ogni giorno caricano le slides delle loro presentazioni sulla piattaforma, che – già da qualche anno – consente di inserire all’interno del proprio profilo Linkedin un apposito widget che ospita le ultime presentazioni caricate dagli utenti su Slideshare.

Come ci si iscrive e come funziona Slideshare ?
Bastano pochi clic e la conferma della mail di avvenuta registrazione. Da questo momento in poi, ogni volta che ci si vorrà loggare su Slideshare si potrà scegliere anche di farlo attraverso Facebook Connect.

Un consiglio: prima di cominciare a caricare le presentazioni compilate il vostro profilo.
Oltre ad inserire la foto, potrete indicare professione e settore di riferimento ed inserire i vostri social riferimenti (Facebook, Twitter, Linkedin). Le vostre presentazioni dicono molto di voi: chi siete, di cosa vi occupate, quali sono le caratteristiche della vostra attività e del vostro brand. Slideshare può dunque costituire un utile veicolo di personal branding e di business (nella misura in cui può generare awareness).

Adesso siete pronti per caricare la vostra prima presentazione. Andate nella sezione “Uploads” e seguite le istruzioni. Potrete importare presentazioni realizzate in Power Point e Keynote o disponibili in PDF.

Come faccio a dare visibilità alle mie slides?

Oltre ad essere interessanti, è utile creare una community. Analogamente a quanto accade su Twitter, è possibile seguire ed essere seguiti da altri utenti che condividono i nostri interessi o che sono già parte di un altro network in cui siamo inseriti (Facebook, ad esempio).

Scegliete bene la strategia di condivisione dei contenuti. E’ possibile settare diverse impostazioni per le proprie slides: è possibile mantenerle private, condividerle con tutti consentendone il download o vietandolo, definirne i diritti (ovviamente si tratta di licenze Creative Commons) e, naturalmente, attribuire un titolo ed una descrizione alle slides. Si possono inoltre definire dei tag che faciliteranno la ricerca del contenuto e contribuiranno a migliorarne la visibilità e l’indicizzazione (anche su Google), e la categoria di riferimento (business, management, entertainment, etc.).

Potrete anche valutare le performance delle vostre presentazioni attraverso gli analytics messi a disposizione dal sito. Nella versione gratuita potrete sapere quante persone hanno visualizzato una certa presentazione e quanti commenti e download questa ha ricevuto. Più complesso, invece, il set di KPI a disposizione dei sottoscrittori di un Account Pro (disponibile in varie fasce di prezzo).

Tra gli altri vantaggi della versione Pro vi sono la possibilità di personalizzare la propria pagina, quella di eliminare l’advertising, realizzare degli zipcast (sostanzialmente degli incontri privati con altri utenti), caricare dei video e, infine, avere a disposizione i lead contacts degli utenti (con segmentazione geografica nella versione Pro Gold e con domande customizzabili in quella Platinum) che fruiscono dei vostri contenuti.

Slideshare presenta dunque numerosi vantaggi come strumento di marketing (non a caso si autodefinisce come “World’s Largest Content Marketing Platform”):

  • Lasciatevi notare. Con Slideshare potete dare visibilità ai contenuti caricati dagli utenti e fungere, come accennavamo, da veicolo di personal branding (da qui l’altro slogan “Present yourself”) o di generazione di awareness intorno al proprio business. Se una presentazione viene ricondivisa frequentemente in poco tempo su Facebook o Twitter o viene letta numerose volte viene inserita nella home page del sito in apposite sezioni (“Hot on facebook”, “Hot on Twitter”, etc.). Inoltre potrete importare le vostre presentazioni suLinkedin e dare dunque visibilità anche al vostro profilo professionale.
  • Lasciatevi ispirare: se non avete pensato ad usare Slideshare come un motore di ricerca per temi dovreste cominciare a farlo. Il sito costituisce difatti una miniera di spunti ed informazioni su argomenti specifici.
    All’accesso potrete vedere i top contents e gli ultimi contenuti caricati dalle persone che seguite. Non sottovalutate il valore della piattaforma nel generare conoscenza.
  • Lasciatevi trovare e contattare. Collegate i vostri profili Linkedin, Twitter e Facebook alla piattaforma e ricondividete sui vostri social le presentazioni.
  • Lasciatevi ascoltare. Le immagini non bastano? Con la sottoscrizione ad Account Pro potrete caricare anche i vostri video e realizzare degli zipcast (sostanzialmente dei meeting).

L’unica “pecca” della piattaforma è che non esiste ancora un’applicazione mobile di Slideshare ma è possibile accedere alla versione ottimizzata per cellulari da m.slideshare.net

Di sicuro, comunque, avere un profilo su slide share è fondamentale per qualunque professionista che voglia dare visibilità al proprio lavoro e migliorare o accrescere la propria (o dell’azienda) online reputation. Non sono rari i casi di aziende che dispongono di propri canali su Slideshare.

Se poi siete ancora nella fase creativa di realizzazione delle slides ed avete carenza di ispirazione, provate a sfogliare le top presentations di Slideshare o affidatevi a siti come Note and Point .

Se volete provare delle alternative a Slideshare vi consiglio vivamente Prezi , piattaforma che ha lavorato molto sul versante design e spettacolarità delle presentazioni.

Avete già fatto una presentazione in pubblico e volete sincronizzare slides e voce?
Provate ad usare Presentz , una libreria Javascript che vi consente di effettuare un vero e proprio mashup tra i contenuti caricati su Slideshare e i video delle vostre presentazioni live.

In pochi clic i vostri contenuti e le vostre presentazioni saranno disponibili online: cosa aspettate?

MiniGuidaWeb del 14/05/2012

Autore: Emanuela Zaccone

Flubaroo, ottimo strumento online per creare Quiz

Two of the most popular posts of 2010 dealt with creating quizzes in Google Docs. Last March in Google for Teachers I provided directions for administering a quiz online through Google Docs. Last September I shareddirections for making those quizzes self-graded. The directions for creating self-graded quizzes are good, but the first time you try it you might find it to be a little frustrating  (it sure was for me the first few times I did it). Recently, I learned from Kristen Swanson about an easier way to grade quizzes administered through Google Docs.

Flubaroo is a free script that you can use grade the quizzes that you administer through Google Docs. Flubaroo provides great step-by-step directions for using the script. I’ll give an quick overview of how it works. First, create your multiple choice quiz using Forms in Google Docs (get directions here). Then take the quiz yourself and have students take the quiz (you can embed it in a webpage or direct students to the URL for your form). Now instead of trying to grade the spreadsheet cells you will insert the Flubaroo script by selecting it from the “insert” menu in your spreadsheet. Once the Flubaroo script is inserted just select it and it will grade the quiz for you.

Applications for Education
While multiple choice quizzes definitely don’t fall into the category of authentic assessment they are still used by teachers for a variety of purposes. If you use multiple choice quizzes for any purpose, giving that quiz through Google Docs and grading it with Flubaroo could save you a lot of time that you can put to better use on other tasks.

Ecco come condividere file con Google Documenti

Quei gruppi di lavoro distanti fra loro che hanno necessità di comunicare e di operare sui medesimi documenti possono risolvere il problema con un browser e i servizi gratuiti offerti da Google Documenti.

Gruppi di lavoro e Google Documenti
Un gruppo di lavoro viene creato per giungere a un certo obiettivo, attraverso una serie di attività da ripartire tra le persone che ne fanno parte, ognuna con le proprie competenze.

Se lavorano nello stesso edificio, possono incontrarsi anche di frequente per discutere le singole proposte e prendere decisioni su come proseguire. Se, invece, sono distanti geograficamente tra loro, sorgono maggiori difficoltà per comunicare e confrontarsi sulla base dei documenti preparati.

L’esigenza di comunicare può essere affrontata con telefoni, posta elettronica videoconferenze e altri strumenti offerti dalle moderne tecnologie. Per avere la possibilità di confrontarsi sui contenuti, invece, occorre prima di tutto gestire un archivio condiviso con i documenti preparati da ognuno. Una possibile soluzione a questa necessità è offerta dal servizio di condivisione file in Internet di Google Documenti.

File personali e file condivisi
Chi utilizza Google Documenti sa che si tratta di un gruppo di applicazioni Web gratuite per la gestione di testi, fogli di calcolo, grafica di presentazione, diagrammi e moduli interattivi. Per salvare i file, il servizio fornisce gratuitamente 1 GB di spazio in Internet, permettendo agli utenti di lavorare da un qualsiasi computer attraverso un semplice browser.

Oltre ai file dei documenti creati con le applicazioni di Google Documenti, però, questo spazio può essere utilizzato dagli utenti anche per:
• registrare file di documenti letti dai supporti di memoria del proprio computer;
• prelevare file di documenti per trasferirli nel proprio disco e lavorarli in locale;
• trasferire file di qualsiasi tipo con dimensione massima di 1 GB, da e verso il proprio computer;
• condividere file o intere cartelle con altri utenti.

Quest’ultimo aspetto rende particolarmente interessante il servizio per i gruppi di lavoro. Permette, infatti, di rendere disponibili i documenti su cui si è lavorato alle persone con cui si collabora, attraverso accessi protetti da nome utente e password e da connessioni crittografate.

Gestione cartelle in Google Documenti
Per lavorare con Google Documenti occorre:
• avere un indirizzo di posta elettronica GMail valido;
• autenticarsi con questo indirizzo @gmail.com e la relativa password in docs.google.com.

Sulla sinistra della pagina Web appaiono:
• Cartelle personali
• Cartelle condivise con me

Sotto la prima voce vengono elencate le cartelle create dall’utente. Sotto la seconda appaiono quelle condivise da qualcun altro con l’utente in sessione.

Prima di trasferire file dal disco locale del computer o di crearli con una delle applicazioni Web integrate, occorre creare una struttura di cartelle così come si farebbe nel proprio file system. Lo si fa con:
• clic sul pulsante Crea nuovoCartella;
• inserimento nome della cartella;
• conferma su Salva.

Per creare una sottocartella, si deve selezionare prima la cartella di livello superiore.
Appena create, le cartelle sono personali, non visibili da altri utenti.

Condividere una cartella
Per condividere il contenuto di una cartella occorre:
• fare clic con il tasto destro sulla cartella da condividere;
• fare clic su CondividiImpostazioni di condivisione;
• inserire l’indirizzo di posta elettronica dell’altro utente;
• impostare il permesso di Modifica o di Visualizzazione sul pulsante a destra della casella dell’indirizzo;
• se lo si desidera, aggiungere indirizzi di altri utenti.

Confermando con un clic su Condividi, in modo predefinito a ognuno degli utenti viene inviato un messaggio di avviso in posta elettronica. Si può controllare la situazione guardando le icone delle cartelle sulla sinistra: su quelle condivise appare il simbolo di una persona stilizzata.

Per visualizzare l’elenco degli utenti tra cui è condivisa una certa cartella e avere la possibilità di modificarne il numero e i permessi di accesso, è sufficiente ripetere la sequenza di impostazione della condivisione appena illustrata.

Trasferire file verso Internet
Per aggiungere file dal proprio computer in una cartella condivisa di Google Documenti occorre:
• fare clic sul pulsante Carica;
• scegliere la Cartella di destinazione nell’omonimo menu a comparsa;
• fare clic su Seleziona file da caricare;
• selezionare il file o i file da leggere nel file system;
• disattivare la casella Converti documenti… e confermare su Avvia caricamento.

La disattivazione serve per evitare che il formato venga convertito in quello utilizzato dalle applicazioni Web di Google Documenti. Se lo si facesse, si potrebbero perdere gli elementi di formattazione specifici dei programmi con cui sono stati creati i documenti.

Conviene attivare la conversione solo se si pensa di lavorare su un documento direttamente nel browser, per ottenere almeno due vantaggi:
• lavorare in due o più persone contemporaneamente nella stessa pagina del documento;
• avere la possibilità di chattare, parlare e vedersi con i servizi interattivi di Google mentre lo si modifica.

Prelevare file da Internet
Chi desidera trasferire uno o più file dallo spazio Internet di Google Documenti nel proprio disco deve:
• autenticarsi in Google Documenti;
• selezionare la cartella in cui sono memorizzati i file;
• fare clic sulla casella di selezione alla sinistra dei file da prelevare, per attivarla;
• fare clic su Altre azioniScarica (selezionando un file) o Esporta (più file).

Confermando, i file vengono copiati nel proprio disco.